Primavera Sound 2005 Report (LT 07 Preview)
Stephen Malkmus - Home Alone (LT 06)
Adam Green - American Idol (LT 05)
Low... forever changes (LT 05)
Revisionismi: J Mascis - Martin And Me (LT 05)
Sono un ribelle, mamma (Write Up n.2)
Tra le pareti (www.julieshaircut.com)
Broken Social Scene: all in the family (LT04)
Revisionismi:Weezer-Pinkerton (LT04)
Le parole che non ti ho detto (MarieClaire feb 05)
Revisionismi: Scisma-Armstrong (LT03)
Meg: essenza multiforme (LT03)
Greg Dulli e Manuel Agnelli: Matrimonio all'italiana (LT03)
American Music Club e R.E.M.- Once were warriors (LT03)
La lunga estate dei folletti (LT02)
Not tomorrow!No manana!Today! (LT02)
Blonde Redhead sulle ali della farfalla (LT01)
Oltre la traversa (Il Mucchio Selvaggio 2002/2003)


Weeds



lunedì, aprile 30, 2007

Il "'pantheon" del nuovo Partito Democratico (le grandi esclusive di [indiessolvenza])

Ovvero: Cuore mi fa una pippa.




Ma soprattutto:



Evvabbè: buon primo maggio a tutti.
Soprattutto a quelli che domani saranno dalle parti di Leno (Brescia).
All'Epicentro Rock Festival ci saranno i MiceCars con i Giardini di Mirò (più un sacco di altre band). Ci vediamo lì. Portate i panini.

venerdì, aprile 27, 2007

18 pagine!



Sul Mucchio Extra in edicola da oggi.
La prima monografia sui Pavement realizzata in Italia.
E l'ho fatta io (con contributi 'cezzionali di Paso e Federico Guglielmi).
A proposito: grazie a Paola e Matteo che mi hanno aiutato a racimolare una parte consistente del materiale che mi è servito per l'articolo e che in questi giorni, insomma... auguri!

(Tutto questo per tornare a parlare degli anni'90 che contano davvero. Quelli a cui sono più affezionato. Ed anche per ringraziare tutti quelli che ieri sera hanno contribuito al delirio collettivo denominato Please Don't Go. E' stato bellissimo!).

lunedì, aprile 23, 2007

The only "fluo" I love is Invicta (Il doveroso post sul revival '90)




"E' un chiaro segno della vecchiaia che arriva!"
"Cosa?"
"Tutta questa storia del revival '90. E gli amici della cassettina di qua e Fiorello 'sì, ma solo col codino' di là. E poi: Corona, gli Swatch, Ambra di Non è la Rai, che tra l'altro in 'sti giorni fa trent'anni e ormai c'ha pure du' figli per cui non sarà la Rai, ma l'Eiar forse sì. Tutte cose che nascondono chiari segnali di rincoglionimento precoce. O la vecchiaia che arriva, appunto."
"Oddio, secondo me la fai troppo lunga. Abbiamo dovuto sopportare il revival degli anni ottanta da quando ancora non era stato immesso sul mercato il Booster. E' diventato normale, anzi è diventato fico, truccarsi come Martin Gore, citare l'Abatantuono terrunciello e avere in automobile il greatest hits di Kylie Minogue. In questi anni abbiamo dovuto addirittura sopportare l'assunzione di Madonna da 'prodotto di mercato' a maitresse à penser. Per non parlare poi della moda: adesso non sei cool se non ti vesti come Jovanotti ai tempi di Gimme Five.
Diciamoci le cose come stanno: gli anni '80 ancora non erano finiti e già avevano rotto il cazzo a tutti. Io me lo ricordo il capodanno del '90. Una liberazione. Il momento in cui le giacche impestate di paillettes e i pantaloni a vita alta se ne andavano definitivamente a fare in culo. Bellissimo."
"Veramente sono tornate di moda pure quelle. Le paillettes e i pantaloni a vita alta, dico.
E poi non mi pare che le camicie di flanella possano essere considerate un capo più, ehm... raffinato."
"Vabbè, ma non sono le camicie di flanella ad essere importanti. E' il senso della camicia di flanella che conta. Il sottotesto: 'Andate a cagare voi e i vostri orologi sul polsino. Noi ci vestiamo di merda e siamo ben consapevoli di farlo'. La sostanza al potere e l'immagine al posto suo. La rivoluzione, in pratica."
"Sì sì, ma rivoluzione de che? Essù. Mi vuoi dire davvero che credi a queste stronzate?
I '90 sono stati la protesi attaccata al moncherino degli '80. Tutto quello che celebrate, dalla dance tamarra al rock alternativo, viene dal decennio prima. Ma che poi te le devo dire a te certe cose? Sai benissimo che se non ci fossero stati i Sonic Youth, i Nirvana ve li scordavate. E così i Pearl Jam senza gli R.E.M. e i Take That senza gli Wham. Tutto quello di cui avete nostalgia esisteva già. Ed era pure meglio prima."
"Pure Den Harrow?"
"No. Den Harrow faceva schifo a tutti già allora. Ma poi: a te piaceva il Deejay Time?"
"Mi faceva pena. Non riuscivo ad ascoltarlo."
"E il karaoke di Fiorello?"
"Insopportabile. Pensa che poi mi sono pure fidanzato con una che ha partecipato..."
"Beverly Hills?"
"No. Che palle."
"La canzone di Pinocchio in versione techno?"
"Oh mamma, terribile!"
"Le Nose?"
"Cazzo. Non ricordo scarpe più brutte di quelle."
"Azz di Federico Salvatore?"
"Nooooo il Leone di Lernia col codino noooo!"
"Ma allora per quale strano motivo ti sei messo in testa di organizzare una serata tributo agli anni '90?"
"Non lo so... starò diventando vecchio."


O forse pazzo (come sono pazzi gli altri che con me si sono buttati in questa avventura).
Giovedì 26 aprile, al 360 Gradi, nel cuore di San Lorenzo (Roma), cercheremo di rivivere il meglio e il peggio degli anni'90. Tracciare la linea immaginaria che lega i Ride a Dj Molella, gli a Tribe Called Quest agli Articolo 31, Il Gabibbo e Trainspotting.
Tutti insieme appassionantamente.
La musica la gireremo in quattro:
Dj Flanella (indovinate chi si è scelto 'sto nome idiota).
Dj Frangetta (è una delle due donne, non il tipo che fa il playback).
Dj Peach Pit.
E lo special guest: Akille (e chi meglio di lui) accompagnato da due suoi compari discotecari (come si diceva una volta).
E poi: gadget, proiezioni video, cazzate e buonuomore.
Siateci. Anche se gli anni '90 vi facevano schifo.
Soprattutto.

(Info: qui e qui).

sabato, aprile 21, 2007

Comicità involontaria?



Sì, il disco si chiama proprio "Se dice bisonte, no bufalo".
Se tanto mi da tanto il prossimo album dei Mars Volta potrebbe chiamarsi:
"So' due palle, mica musica."

mercoledì, aprile 18, 2007

Cena Suxxx!

Di Wrestling e di Cansei De Ser Sexy (o viceversa).



Esiste il kitsch ed esistono modi e situazioni differenti in cui il kitsch può essere declinato.
Modi diversissimi ed opposti l'uno all'altro. Ma u g u a l i.
Per dire: andare a vedere un evento di Wrestling indossando una maglietta dei Flaming Lips è kitsch. Ma anche punk.
Un po' come presenziare ad un matrimonio conciato da Pulcinella (eppure certe spose...). Una stonatura. Esattamente come una maglietta con i robottoni rosa annegata in un mare di canotte e maglie che se non fanno riferimento a qualche wrestler in particolare, minimo a un gruppo metal o al massimo, ma proprio al massimo, a qualche squadra di calcio.

Al tempo stesso, uscire di casa per partecipare ad un concerto dei CSS senza avere addosso spandex, mesh hat, stecchette fluo da agitare sotto il palco e qualsiasi altro tipo di diavoleria fashion/indie/frangetta/chetelodicoafare fa sentire irrimediabilmente fuori luogo.
E' il club nu-rave, baby. E noi non siamo stati accettati come membri.
Che poi: chi l'ha deciso che i Cansei De Ser Sexy sono nu-rave?
Da quando?
E soprattutto: questo vuol dire che anche i Tom Tom Club sono nu-rave?
E il navigatore Tom Tom Go?

A me il Wrestling piace. Mi piace da quando ero alto così (fa gesto con la mano che da terra arriva a metà coscia) ed in un certo senso mi piace ancora adesso. Ovviamente in un modo diverso.
Decidere di andare a vederlo dal vivo (toccarlo con mano) è più che altro un modo per fare i conti con la propria preadolescenza. Mettere un puntino su una cosa che da bambino mi faceva perdere il sonno e chiudere il conto con un paio di desideri mai realizzati (lo so, mi accontento di poco). Un modo per passare una serata in mezzo a persone assolutamente lontane da quelle con cui mi capita di interagire normalmente.

Il merchandise dei Tilly and the Wall era pieno di tutti quelli ammennicoli che non dovrebbero mai mancare sul banchetto di un gruppo twee. Borsettine, magliette colorate, spillette, tovagliette.
Tutte molto belle (e tutte inversamente proporzionali al valore della performance del gruppo).
Al Palalottomatica, invece, le magliette originali della WWE costavano meno di quelle contraffatte vendute nel piazzale davanti al palazzetto. Una cosa mai vista e che rende perfettamente la misura di quanto tutto quello che gravita intorno al Wrestling sia fuori dal mondo "reale".

Come prima di un concerto importante, la prima parte dello show è segnata da match di scarso interesse, ma non per questo di poco valore. Anche se fa ridere vedere un cattivo (il wrestling è come Star Wars: c'è la "forza" e c'è il lato oscuro) "conosciuto" tifato più di un buono sfigatello (che per non sbagliarsi ha fatto un'entrata in scena che neanche Hulk Hogan). Ma capita anche questo. Con il cattivo di turno che fa in modo di apparire sempre più stronzo e la gente che, invece di provare simpatia per il poveretto, continua ad ordinare al "malamente" di infierire.
Quando arriva il turno di Ric Flair finalmente le cose si fanno serie.
Esattamente come trovarsi sotto il palco del live di una vecchia gloria. Tipo gli Who. Ecco.
Tutto è calcolato alla perfezione per far andare in visibilio la gente: le mosse, gli urletti ("Wooooo"), le facce...
Ovviamente vince e convince. Nonostante ormai abbia le stesse capacità motorie di un bradipo missile.

Quando tocca ai CSS (lo so che sarebbe meglio dire alle, ma è tutto il post che faccio così, quindi continuo) il locale è finalmente pienissimo. E fa caldissimo. Ma un caldo non fastidioso.
Si capisce che c'è voglia di ballare e lascarsi andare.
Esattamente come quando all'entrata di Randy Orton (giovine virgulto stronzo) e Shawn Michaels (roba per chi aveva dieci anni, diciassette anni fa) si scatena il putiferio.
E così tutti cantano in coro Alala.
E così tutti si alzano in piedi per la Sweet Chin Music.
Uguale uguale.
Solo che Alala è rock. La Sweet Chin Music, invece, è Raw.

Ci sono concerti che sono fatti apposta per essere visti da sotto al palco. In mezzo alla calca.
E ci sono altri che puoi seguire tranquillamente da lontano.
Non i CSS, ovviamente. Il loro live ha più a che fare con il sudore che con il suono.
In pratica è un baraccone. Trascinante, divertente, ottimamente architettato. Ma pur sempre un baraccone. Un live per agitare le braccia e per sorridere. E per ballare, chiaro.
Anche il wrestling visto dalla platea ha tutto un altro sapore.
Innanzitutto il rumore del ring: imponente ed impressionante, poi la mole dei lottatori. Che se in televisione sembrano enormi e basta, dal vivo sono enormi e in più fanno pure paura. Alcuni.
Il problema del wrestling visto dalla platea è che si capisce quant'è finto (tanto) e quanto no (pochissimo). Come un calcio volante che si ferma ad un centimetro dalla faccia.
Come il concerto di un gruppo che più di ogni altro rappresenta il qui e l'ora e che forse (forse) domani ci vergogneremo di aver ascoltato ed apprezzato tantissimo.

E' pieno di ragazze. E non me l'aspettavo.
Normalmente si pensa al wrestling come ad un qualcosa di prettamente maschile: E non è così. A partire dalle madri sul posto per accompagnare i figli, alle ragazze espertissime che conoscono a memoria i nomi delle mosse. Ragazze normali, vestite in maniera normale. Anche se non mancano i cloni delle Divas. Praticamente delle Strappones.
Esattamente come quelle che domani andranno di corsa a cercare i fuseaux bianchi e la maglietta con il gufo. Molto fashion. Anche se pare un pigiama.

I Cansei De Ser Sexy tornano in scena per il bis.
E' il momento del main event.
Suonano una canzone nuova.
Si spengono le luci.
Lovefoxxx improvvisa uno stagediving.
Entra Edge, è il cattivo, ma molti tifano per lui.
L'ultimo pezzo del concerto è Let's Make Love And Listen To Death From Above. E ci mancherebbe.
Finalmente arriva il momento di John Cena. I bambini impazziscono. I più grandi insultano.
Tutti urlano: "CSS Suxxx!"
E pure: "Cena sucks!"
Un tipo travestito da Undertaker corre verso il ring per fare una foto.
Un ragazzo fluo e frangetta urla ammore per Lovefoxxx.
Cena ha vinto.
I Cansei De Ser Sexy pure.
Io torno a casa contento. Ho visto il kitsch e ne ho assaggiato il gusto.
Due volte.

martedì, aprile 17, 2007

Can I be there all the time?



I Dinosaur Jr.
Coco Hayley Gordon Moore (ha pure una pagina di Wikipedia!).
Suo padre.
Il basso a forma di margheritona.
La maglietta di Coco (fu di Kim).
La canzone che, insomma, non capisco come si possa restarne delusi.
Gli assoli di J Mascis che durano un quarto d'ora e che ti fanno sentire a casa. Come la pasta Barilla.
Più o meno.

venerdì, aprile 13, 2007

Oddio sto impazzendo!

Quelli del Lollapalooza sono dei geni del marketing:

Clicca qui.

E grazie al commentatore anonimo che l'ha lasciato tra i commenti...

giovedì, aprile 12, 2007

Toh, un post a punti!

Ebbene sì. Chi l'avrebbe mai detto.

_ Ieri sera sono andato a vedere Danny & Dusty.
Come chi sono Danny & Dusty? Dan Stuart (Green on Red) e Steve Wynn (Dream Syndicate), la storia del rock indipendente degli anni '80... non vi dicono niente?
OK, allora spiego: Danny & Dusty sono il side project di Stewart e Wynn. Hanno dato alle stampe un solo disco ("The Lost Weekend") nel 1985. Una sorta di instant record per chitarre ed alcolici.
Ora, a distanza di ventidue anni e con Dan Stuart che aveva appeso il microfono al chiodo ma non il cavatappi (quello ce l'aveva attaccato al collo), sono tornati. L'album nuovo si chiama "Cast Iron Soul". Non è niente di che, ma io sono vecchio dentro e a questa gente qua voglio un bene nell'anima.
Per cui ieri sera sono uscito fuori casa e fuori Roma per assistere al loro live show. Data unica in Italia (questa sera sono in Grecia, se a qualcuno interessa). Per via del posto (un'enorme birreria attrezzata per la musica dal vivo, dotata di ottima acustica ma non di una grande atmosfera), dei tavoli messi ad una distanza siderale dal palco e delle cameriere un po' troppo intraprendenti, non è stata una grandissima serata. Surreale sì, grandissima no.
Un po' perché sembrava di stare all'interno di una scena di un film, in un locale finto con un gruppo finto (il bassista sembrava di cera), un po' perché nonostante la buona volontà, il carisma e l'abilità dei musicisti sul palco, il live non è mai del tutto decollato.
Musicalmente si sta dalle parti degli Wilco (per citare un nome attuale e non i soliti Dylan etc etc), senza le trovate geniali,ma con tanta tanta sincerità. Mi piacerebbe rivederli. Difficilmente ricapiterà. MySpace.

_ La cosa che mi ha più colpito del concerto dell'altra sera (sembra lo stesso "punto" ma è un altro, giuro) è come per il pubblico, i veri fan dei "giorni del vino e delle rose", il tempo non sia poi così passato. Ieri sera c'era gente che al banchetto del merchandise chiedeva curiosa cosa fossero i Miracle3. "E' la nuova band di Steve Wynn?".
Già. Nuova da circa sei anni. Deve essere tristissimo andare avanti e nonostante tutto restare sempre e comunque ostaggio del proprio passato. A Steve Wynn è successo. A Frank Black pure.
A proposito: il banchetto del merchandise di cui parlavo prima, ieri è stato letteralmente preso d'assalto, per via del fatto che un tempo certi dischi (il primo di Danny & Dusty, per esempio) uscivano per le major ed ora sono diventati introvabili. E' stato bellissimo vedere tantissime persone tirare fuori dieci euro per comprare un cd-r masterizzato per colpa di gente avida che dopo vent'anni rende impossibile una ristampa come Dio comanda. La dimostrazione lampante di due cose: ormai a nessuno interessa più del supporto. E gli appassionati di musica sono veramente una razza particolare. E per fortuna non in estinzione.

_ Ultimamente sto ascoltando veramente poche cose. Sempre le stesse. Sembro quasi ossessionato. Ma negli ultimi giorni ho perso la testa per una band americana di cui non conoscevo l'esistenza.
Si chiamano We All Have Hooks For Hands, vengono dal South Dakota e sono in nove.
Ecco, ora dovrei usare qualche parolone per descriverli, ma non me ne viene in mente neanche uno. Fanno pop, di quello acustico e "molto pieno". Sembrano felici come la primavera, ma non solo. Fortunatamente si prestano a diverse chiavi di lettura. Citano come influenza Broken Social Scene, Deerhoof e Microphones. Ed effettivamente non si riesce a dargli torto.
Questo è il loro MySpace.
E questa è una canzone tratta dal loro primo (?) album, "The Pretender".

_ A proposito di innamoramenti recenti ma non troppo. A metà febbraio, con i MiceCars, eravamo impegnati in un tour nordestino che ha avuto come culmine il furto (grazie a Dio poi rientrato) di una chitarra. La colonna sonora di quei giorni così così è stata il il disco di Beatrice Antolini. Sono passati due mesi e ancora non riesco a farne a meno.
E probabilmente non solo io. Pier, per dire, ha scritto una lunghissima recensione sul suo blog. Ma non finisce qui. Volevo talmente tanto vederla dal vivo che le ho organizzato dei concerti.
Il primo domani sera (venerdì 13, come nei film horror) a Frosinone. Alla Cantina.
Il secondo a Roma. Sabato 14 allo ZooBar. Con The Niro.
Come se non bastasse, Beatrice ha trovato un'altra data per il 15, sempre a Roma. Al Sinister Noise. Mi piacerebbe che a vederla ci fosse tutto il mondo, ma mi accontento di qualche centinaia di persone.
Il suo MySpace.



Ah, giusto: che cos'è successo a SadPandas?
Di fatto niente. Semplicemente un'etichetta indie italiana ci ha chiesto di levare un link ad un album. Hanno fatto bene. E' un loro diritto e senza problemi l'ho tolto.
La chiacchierata avuta con alcuni membri di quest'etichetta mi ha fatto scattare qualche dubbio. Un blog che nella mia testa e in quella di Massi era nato, circa tre anni fa, come un veicolo per la musica che noi ritenevamo meritevole, viene in realtà visto come "un qualcosa di più subdolo di una rete P2p", paragonato a chi sorpassa a destra e supera la fila per entrare prima al cinema.
Non voglio alimentare la polemica con loro, non m'interessa. Mi sono chiesto piuttosto se avessero ragione e se la cosa che avevamo messo su sia diventata con il tempo più deleteria che altro.
Dalla mia ho le richieste continue che arrivano da gruppi ed etichette estere per mettere su i loro album, ma non basta. Vorrei riuscire a capire se SadPandas è quello che penso io (un mblog che mettendo tanta musica a disposizione fa conoscere tantissimi artisti e comprare anche dei dischi) o se effettivamente vale la pena rivederlo. Quello che è certo è che nessuno di noi ha mai agito in malafede. Come dimostrano i nostri nomi e la nostra "faccia" messa ovunque nel blog.
Oggi è arrivata un'altra mail e altri link da togliere. L'ho fatto, ma non riuscendo a rintracciarli tutti e non avendo il tempo di stare dietro al blog, ho preferito "congelarlo". Quando Massi tornerà in città ne riparleremo.

Banale ma vero (infatti Moccia sta benissimo)

mercoledì, aprile 11, 2007

In una parola sola: spaziale



17 luglio 2007.

Torino caput mundi?

(E infatti ad ottobre ci suonano i Police. Anche loro in data unica).

martedì, aprile 10, 2007

Complimenti per il cappello! (Salvate Michael Stipe!)



Questi due signori qua sopra saranno in Italia fra poco.
Il 6 giugno e il 7 giugno. A Roma e Milano (special guest: Detroit Cobras).

Ma la notizia del giorno è un'altra. Ricevo e pubblico così come mi è arrivata via mail:
"Miguel Bosè torna con un nuovo e atteso album dal titolo “Papito”, in uscita l’11 maggio in Italia, pubblicato da Carosello Records.
L’album contiene 17 brani: 15 suoi grandi successi riarrangiati e ricantati in duetto con illustri cantanti internazionali (tra cui Shakira, Ricky Martin, Michael Stipe, Laura Pausini, Juanes, Paulina Rubio, Julieta Venegas) e 2 successi di altri artisti ricantati da Bosè in duetto con Mina (“Agua y sal”) e con Noa (“La vida es bella”)."

Michael Stipe. Miguel Bosè. Laura Pausini. "Papito".
Aiuto!



E visto che non ci facciamo mancare nulla:
Lo Que Hay Es Lo Que Ves (Miguel Bosè feat Michael Stipe)
.

domenica, aprile 08, 2007

Daft Punk is Playing at Lapo's House



L'Alive Tour 2007 farà sosta in Italia.
Il 12 Luglio.
Si dice, si mormora, che il luogo deputato per tale concerto sia la città di Torino (Traffic Free Festival). Un'altra band ha confermato che sarà nello stesso posto e in quella stessa data.
Salvo poi ritrattare.



Chi sa, parli!
Subito.

sabato, aprile 07, 2007

Non c'è Pasqua senza uovo

Nel mio ho trovato questo:




Bjork - Earth Intruders

Il primo singolo tratto da "Volta".
L'album nuovo.

Piace. Senza troppi giri di parole.
(Via Shameless Complacency)

mercoledì, aprile 04, 2007

Come si cambia. Per non morire. Parte seconda.



Che poi Cesare è cambiato, ma mica poi tanto.
Per dire: lui, quello della foto, ora lo vedete così.
Ma una volta...



Ha pure un myspace!
Ed è amico dei Pixies!

(A proposito, la butto lì: uno e due. Prima o poi lo spiegherò meglio).

martedì, aprile 03, 2007

Nove anni in quattro minuti e ventuno secondi



I Am a Soldier
.
La nuova canzone degli Afghan Whigs.
(Greg c'ha il soul. Punto e basta).

Come si cambia. Per non morire.

Mi sono appena ritrovato a pensare che Latin Lover di Cesare Cremonini è in realtà una canzone abbastanza geniale (musicalmente).
E a me ha sempre fatto cacare Latin Lover di Cesare Cremonini.

Ho paura.
Ed ho bisogno di aiuto.

(Vale come scusante il fatto che nel video c'è Aida Yespica?)



Pure Gongi Boy, comunque...

domenica, aprile 01, 2007

Roma-Siena-Roma. Tutto in una notte. (Sì, quello con il giubotto dell'Anas è Romano Prodi)

Ieri sera MiceCars alla Corte dei Miracoli.
E poi in viaggio verso Roma.
I più sfortunati di noi sono rientrati a casa alle otto del mattino.
Ci sarebbero tante cose da dire. Ma me le tengo per me.
Parlano le immagini.



(Grazie ai Turnpike Glow e al Poeta Peppone per la seratona. "Vi faccio vedere il glandino?")


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