Primavera Sound 2005 Report (LT 07 Preview)
Stephen Malkmus - Home Alone (LT 06)
Adam Green - American Idol (LT 05)
Low... forever changes (LT 05)
Revisionismi: J Mascis - Martin And Me (LT 05)
Sono un ribelle, mamma (Write Up n.2)
Tra le pareti (www.julieshaircut.com)
Broken Social Scene: all in the family (LT04)
Revisionismi:Weezer-Pinkerton (LT04)
Le parole che non ti ho detto (MarieClaire feb 05)
Revisionismi: Scisma-Armstrong (LT03)
Meg: essenza multiforme (LT03)
Greg Dulli e Manuel Agnelli: Matrimonio all'italiana (LT03)
American Music Club e R.E.M.- Once were warriors (LT03)
La lunga estate dei folletti (LT02)
Not tomorrow!No manana!Today! (LT02)
Blonde Redhead sulle ali della farfalla (LT01)
Oltre la traversa (Il Mucchio Selvaggio 2002/2003)


Weeds



venerdì, novembre 30, 2007

Sabato pomeriggio



Che non è una canzone di Baglioni Claudio, ma il giorno che, da domani, due volte al mese, diventerà sinonimo di radio, almeno per me.
Ed anche per lui che in realtà la radio di sabato la fa già da un po'.
Ma non in questo modo.

E qual è "questo modo"?
Non lo sappiamo neanche noi.
Le poche cose certe riguardano titolo (Walk This Way! Sì, sì, come gli Aerosmith e i Run DMC), orario (dalle 15 alle 18 in puro stile "prima guerra mondiale") e la stazione che trasmetterà il tutto (Radio Città Aperta. 88.9 in Fm e in streaming, se funziona).

Abbiamo anche una mail per interagire in diretta e sparare stronzate su GTalk (walkthiswayrca@gmail.com).
Tutto il resto sarà lasciato al caso.
Incrociamo le dita e che Dio ce la mandi buona...

UPDATE: io non lo so com'è andata, ma mi sono divertito moltissimo.
Qui c'è un podcast. Yo.

Sound der amerikanischen Indie-Rock Szene der 80er



Ovvero: big in Germany!
Ovvero: solo mezzo voto meno di "In Rainbows".

"I'm the Creature" è uscito nel paese dei crauti (ma anche delle donne dalle gambe pelose e dei sandali portati rigorosamente con calzino), da solo 13 giorni e già cominciano ad arrivare le prime recensioni.

Disco della settimana per Rote Raupe ed 8, 5 (il voto massimo disponibile è 10) per Crazewire.

(La frase del titolo è presa in prestito dall seconda recensione. Ed è l'unica che ho capito. Se qualcuno vuole tradurre...).

Sapevamo fin da subito che l'unico luogo del mondo in cui Lou Bega e David Hasselhoff sono stati considerati per quello che in realtà sono (delle star di prima grandezza) sarebbe potuto diventare il perfetto terreno di conquista per noi.
E non abbiamo nessuna intenzione di fermarci.

(E' ancora vivo e vegeto il progetto remix. Tra pochi giorni dovrebbe arrivare la nuova infornata. Nel frattempo sono ancora disponibili i primi due. Bologna Violenta vs Cat-Grll e pAd. Scaricateli con gioia).

mercoledì, novembre 28, 2007

All Hands on RockBand!



Carrie Brownstein
(ovvero la più grande chitarrista vivente, non scherzo), ha provato il videogioco dell'anno, Rock Band, e lo racconta per filo e per segno.
Qui.
(Via The Lost Art of Keeping a Secret)

martedì, novembre 27, 2007

Minima Moralia

Pezzetti di M.E.I.

Tentataivo/1
"Complimenti per la vostra etichetta. Vi seguo da anni(!) e mi piacciono molto le vecchie produzioni (!). Posso avere i dischi nuovi?"

Il duro lavoro del musicista
"Questo remix si chiama così perché l'abbiamo fatto seguendo questo metodo di lavoro: prima chiavavamo e poi mettevamo mani al pezzo. Poi richiavavamo e..."

Essi vivono
"Facciamo pop rock commerciale. Ci ispiriamo a Rod Stewart."

Tentataivo/2
"Ciao, siamo un'etichetta discografica. Vi va di scambiare tutti i vostri promo con i nostri?"

Siamo noi, siamo noi, i campioni dell'Italia...
"Premio Hotel California. Sul palco ci sono più chitarre che gli Eagles!"

Katia Ricciarelli
"Un tenore gay, star della lirica, è molto meno primadonna."

Tentataivo/3 (L'attacco finale)
"Ciao, lui mi ha detto di venire da te per i cd."
"Sì."
"Sono di una webradio. Mi sono piaciuti un sacco. Hanno veramente spaccato tutto.
Puoi darmi un loro promo?"
"Ma di chi?"
"Loro - indicando il palco (ndme) - Non li conoscevo prima, ma oggi hanno fatto veramente un gran concerto!"
"Ma... non hanno ancora suonato. Stiamo montando il palco adesso."
"Ah... me lo dai lo stesso?"

Grazie alla mia mamma che mi ha fatto così funky
"Siamo molto contenti di ricevere questo premio. Soprattutto perché l'altra volta sulla targa c'era un nome sbagliato. Abbiamo vissuto gli ultimi tre anni sentendoci come se non avessimo mai vinto un cazzo... "

Noblesse Oblige
"MEI cojoni!"


foto di Mart(ina)

martedì, novembre 20, 2007

Al mio via scatenate l'inferno

Mi succedeva la stessa cosa da teenager.
Quando capitava, quelle poche volte che capitava, di avere un appuntamento con una ragazza.
Passavo il pomeriggio a preparmi. E non parlo di scegliere il vestito giusto da indossare, trovare un posto "fico" dove andare, cose così.
Parlo proprio di preparazione spirituale. Girare il film mentale della serata, immaginare le scene e le inquadrature necessarie per portare a casa un risultato.
Anche un solo sorriso andava bene. Mi accontentavo di poco, ma era dura lo stesso.
Ché l'ansia gioca sempre scherzi del menga ed alla fine basta poco, un dettaglio insignificante, a rovinare tutto. A rovinarlo per me, mica per l'eventuale partner.
La sua figura finiva per diventare sfondo poco dopo. La guerra era tra me e la mia insicurezza.

E' stato lo stesso con 42 (con o senza Records ancora non abbiamo deciso, ma tanto importa poco. Va bene in tutti e due modi. E' un dettaglio stupido. Il dettaglio stupido che... ci siamo capiti).
Da quando Giacomo ed io abbiamo deciso di lanciarci in questa impresa (mesi fa), abbiamo passato tutti i restanti giorni ad organizzare minuziosamente quello che sarebbe stato il nostro debutto in società. Abbiamo studiato con attenzione tutti gli aspetti della vicenda.
Il sito. La compilation. I gruppi.
Per scegliere il nome abbiamo discusso per un pomeriggio intero.
A Roma. D'estate.
Poi, proprio quando ormai eravamo pronti ad un inizio in sordina è successo tutto. Non che fossimo impreparati, ma con i bigodini in testa, sì.
Per cui tra lunedì e martedì 42 Records è diventata una cosa seria. Lo era già, ma forse solo per noi.
Ora gli impegni si trasformano in scadenze e diventa necessario fare il punto della situazione.
Ci provo.
Abbiamo quattro gruppi. Altri ne arriveranno. Ma ora è importante darsi da fare con questi.

Ci sono i Fake P. In questi giorni una loro musichetta è diventata un tormentone televisivo.
Spot di gioielli. La trovate su Mediaset. Ogni spesso. Molti li definiscono la migliore indie band italiana. Io non lo so. Ma non vedo l'ora che arrivi il 2008 per far sentire a tutti il loro album.
Nel frattempo c'è un EP. E' un cd single composto da cinque brani. Con un 45 giri in allegato.
La nostra prima vera uscita. Un vinile. Dichiarazione d'intenti? Oh yeah.
Si può ascoltare qui. Tutto.

A gennaio e febbraio arriveranno i Cat Claws e i København Store.
I primi sono caldi, vivaci, indie rock nel senso in cui l'indie rock era indie una volta. Ai secondi piace il freddo e il romanticismo. Sono emozionanti. Nel senso senza frangette del termine.
I loro dischi usciranno nel 2008, in teoria.
Perché sabato al Mei (sì, ci andiamo. Sì, facciamo uno stand. Sì, non serve a molto, ma abbiamo voglia di mettere il naso fuori), sarà possibile acquistarli ed ascoltarli. Ne vale la pena. Anche se non sono obiettivo.
Fra un po' di mesi, quando torneranno in voga le magliette smanicate, sarà il turno dei Late Guest (at the Party). Roba da ballare. Forse new qualcosa. Comunque interessante.

Poi c'è la compilation.
E' un regalo. Fatene un po' quello che volete. Ma soprattutto: ascoltatela!
Che è importante.
Dentro c'è un sacco di roba.
Non so dire se sia bella, ma mi piacerebbe che fosse "bella perché varia".
E lo è, parecchio.



Clicca e scarica

Ovviamente bisogna ringraziare tutti gruppi che hanno partecipato, gli ospiti degli ospiti e tutti quelli che in un modo o nell'altro ci hanno aiutato in questi mesi.
(In primis Dodo che ha fatto il sito e Massi che ha disegnato logo e copertina).
Poi un sacco di gente di cui non faccio il nome, perché è più bello e più intimo così.
Ed ora? Dove andiamo? Al cinema? A ballare? Al bowling? Sali su da me, ché ti faccio vedere la mia collezione di dischi...

lunedì, novembre 19, 2007

Portatevi gli ortaggi!

Ancora una volta i MiceCars hanno bisogno di voi.
La faccio breve: in questi giorni stiamo girando il video di Nihil Is the Quest.
E' un video difficile, tante scene e diverse location.
Non vi spiego quale sarà il plot, per non svelare l'effetto sorpresa, ma vi dico che mercoledì si girerà la scena di un concerto dal vivo.
Ci saranno due gruppi. Uno da applaudire ed uno da insultare.
Quelli da insultare sono i MiceCars.
Stiamo cercando persone che abbiano voglia di interpretare il pubblico più ostile che si sia mai visto. Se siete interessati, l'unica cosa che dovete fare è mandare una mail a micecars-at-yahoo.com.
Gireremo a Formello, presso il locale The Blackbird, in via degli Olmetti 41.
S'inizia presto, alle 12.
Siamo coscienti del fatto che non sia proprio un orario facile, ma ovviamente non dipende da noi.
Aiutateci, abbiamo bisogno di molte persone, se è possibile fate girare questo annuncio il più che potete.
In cambio vi regaliamo un video che spiega per filo e per segno cosa succede quando siamo in giro con il nostro incredibile "Motofurgone".

Corrado è morto

Add to My Profile | More Videos

domenica, novembre 18, 2007

Down the river of golden dreams



Gli Okkervil River (la foto è di Studio Koku) sono il gruppo che avrei voluto come compagno dei miei sedici anni.
Ci avete fatto caso?
Quando si vuole tirare in ballo l'adolescenza si finisce sempre a parlare dei sedici anni. Come se i quattordici o i quindici fossero meno importanti e poco formativi.
Il bello degli Okkervil River, il segreto che li rende speciali, sta tutto nella potenza delle loro canzoni. Canzoni da urlare. E non da canticchiare. Che puntano allo stomaco, arrivano al cuore, suscitano reazioni. Vanno dritte al punto.
Gli Okkervil River "comunicano". Trasmettono qualcosa.
Ti catturano e riempiono la tua vita come solo le canzoni di quando eravamo giovani e pieni di vita (eccoci) riuscivano a fare.
Una volta sul palco (quello del Circolo degli Artisti di Roma, nello specifico) danno l'idea di un'armata Brancaleone, sgangherata, non perfetta ed al tempo stesso efficacissima.
Will Sheff non è solo il leader carismatico, l'autore delle canzoni.
E' il centro. Il nocciolo. Il sole a cui girare intorno.
Si capisce subito, guardandolo, che è lui a dirigere i giochi e a fare il concerto.
Se Will non è in forma, la band non gira. Fortunatamente non è questo il caso. Anzi.
Il gruppo convince, supera le difficolta tecniche, resiste a ben due tracolli della corrente elettrica (suonando un intermezzo acustico per poi rientrare, a tempo, appena la luce ritorna.
La seconda volta, improvvisano una canzone con testo e musica inventati su due piedi).
Sembrano gli Wilco punk rock. Our Life Is Not a Movie or Maybe inizia con i clapping, vira verso il noise (proprio come Via Chicago nei live di Tweedy e compari) e sfocia, come un fiume, in For Real. La canzone più bella.
Quella da gridare più forte.





(Ieri sera Roma sembrava New York. E mi rendo conto che New York viene usata ogni qual volta si voglia far riferimenti al concetto di "figo", esattamente come la storia dei sedici anni per parlare dell'adolescenza. Ma davvero: ieri sera faceva un freddo newyorkese, quel freddo che ti sega in due. Ché anche se non sei mai stato a New York - io non ci sono mai stato - LO SAI che è così. Sembrava New York, Roma, con i suoi due concerti belli da vedere a pochissimi metri di distanza. Gli Okkervil River al Circolo e An Hawk And a Hawksaw più Jason Molina all'Init. E' stato bello uscire da un locale, fare pochi passi, e rinchiudersi di corsa in un altro.
Con Molina che, conciato come un D'Artagnan da giardino, dava vita ad un live in solitaria molto emozionante. E' stato bello vederlo, imbarazzato dagli applausi, lanciarsi in lodi sperticate per la programmazione del vecchio - nuovo - locale. Essì, l'Init ci voleva proprio. E' un posto che sa di amore per la musica. Il resto, l'impianto, le migliorie tecniche, arriveranno con il tempo).

sabato, novembre 17, 2007

Talk About the Sdadadundeee - Sdadadundaaa

E così alla fine ce l'ho fatta.
Ho messo le mani sul capolavoro destinato a segnare la storia della musica mondiale come un'altra cicatrice sulla faccia di Scarface.
Taxi Story. L'inatteso duetto tra Eros Ramazzotti e Mr Jon "That's right ladies and gentleman" Spencer.
Innanzi tutto chiedo venia: ero convinto, non conoscendo per filo e per segno la discografia ramazzottiana, che questo pezzo fosse un inedito.
Mi sbagliavo. Dopo tre secondi di ascolto mi sono reso conto e la mia mente si è aperta tipo difesa del Milan ai tempi di Baresi avanti con l'età.
Taxi Story è stata pubblicata per la prima volta nell'album "In ogni senso".
Quel disco è stato, in ogni senso, il primo della mia vita che io sia riuscito a comprare con i soldi derivati dal risparmio delle paghette settimanali.
Il secondo è stato "Master of Puppets".
Potete quindi capire facilmente che si tratta di un brano non proprio destinato a restare negli annali della musica leggera italiana. E neanche in quelli del trash.
Semplicemente è un'inutile, brutta, irrilevante, cagatina.
E per questo, probabilmente, Eros ha deciso di eseguirla con il povero Jon.
Già, che cosa fa Jon Spencer nel pezzo?
Niente. Suona la chitarra e fa un coretto.
Forse all'ultimo il lume della ragione ha prevalso sul resto.
Comunque: giudicate voi.
Che è meglio.



Eros Ramazzotti feat Jon Spencer -
Taxi Story

Eros Ramazzotti feat Jon Spencer - Taxi Story (Spanish version).

giovedì, novembre 15, 2007

OK. Comincio quasi a crederci.



****my bloody valentine announce shows for 2008****

ATP Concerts are very proud to present my bloody valentine who will return to play in Summer 2008 across the UK. The band will take to three cities London, Manchester and Glasgow.

The following three dates have been announced:

Friday 20th June - London - The Roundhouse Saturday 28th June - Manchester - Apollo Wednesday 2nd July - Glasgow - Barrowland

Tickets go on-sale this Friday, November 16th. Tickets for all shows will be available at www.seetickets.com and venue box offices.

London - The Roundhouse
A: Chalk Farm Road, London, NW1 8EH
T: 0870 389 1846
W: www.roundhouse.org.uk
£25 + BF

Manchester Apollo
A: Stockport Road Manchester, Lancashire, Manchester, M12 6AP
T: 0871 424 4444
W: www.carling.com/music/venue/manchester_apollo.html
£22.50 + BF

Glasgow Barrowland
A: Barrowland Ballroom, 244 Gallowgate, Glasgow, G4 OTS
T: 0141 552 4601
W: www.glasgow-barrowland.com
£22.50 + BF



Toh, hanno anche un MySpace.

lunedì, novembre 12, 2007

I'm the autoreferenziale

Chiedo scusa per la virata "self-involved" di questo blog, ma la bella serata di sabato sera meritava un approfondimento.
I Canadians, dal vivo, mi sono sembrati in ottima forma, compatti, potenti e con un gran bel suono.
Ogni loro passaggio fa piangere le sedicenni e rosicare le vecchiazze.
Si spera di rincrociarsi presto.

E' inutile nascondersi. Per noi (per i MiceCars) la serata di sabato era importantissima, arrivava dopo un periodo non troppo facile a livello personale. Tornare "a casa", calcare un palco tanto familiare quanto ostico come quello del Circolo degli Artisti, ci spaventava anche se era quello di cui avevamo tutti bisogno.
Non voglio scadere nel patetico, ma è stato bello sentire "l'abbraccio del nostro pubblico" ed i Canadians sono stati veramente gentili nel farci fare da headliner.
Tanto loro torneranno sicuramente, prestissimo, al Circolo. E siamo sicuri che sarà, di nuovo, pienone.
Avevamo un premio da festeggiare, e l'abbiamo fatto mettendo in scena un "teatrino".
Ringrazio sentitamente Diego Armando Maradona, il vecchino sporcaccione, il mostro orbo, l'assassino di Scream, il menestrello, il sultano del Brunei, Sun Ra e le due donne baffute che hanno animato il Mice show e reso unico.
Il responso del pubblico è stato incredibile. Almeno così mi hanno detto, io ero talmente in balia dell'ansia da organizzazione e dal fare avanti e dietro tra palco, mixer e banchetto del merchandise che non ho sentito una sola nota.
Ma è andata bene.
Benissimo.
O almeno così sembra guardando questo video (l'ha fatto Giulia. Grazie Giulia).
Il sing along della folla è da brividi. Anche le movenze di alcuni. Per non parlare del pogo (cazzo, il pogo!). Guardatelo.



E se non ne avete abbastanza ci sono anche i Canadians (il pezzo è Good News).

Io non so spammar d'amore

Ma spammo Please Don't Go.



Giovedì 15. A Roma. Per quelli che dopo i concerti di Liars e Moltheni avranno bisogno di un po' d'allegria e per tutti gli altri.

lunedì, novembre 05, 2007

Del fare le cose (O' segreto 'e Pulecenella)

La mia memoria vive di scherzi strani.
Sono capace di dimenticare le cose più banali. In una giornata, di media, riesco perdere il cellulare, scordare il portafoglio, lasciare i rubinetti dell'acqua aperta. Tre volte. Minimo.
Tutte abilità che mi rendono una sorta di supereroe della distrazione.
Volete sapere il mio superpotere?
Dimenticare le chiavi di casa DENTRO CASA, solo quando l'unico altro possessore del mazzo è appena partito per una vacanza a Timbuctu.
Il bello è che riesco ad esercitarlo senza vestire alcun costume, calzamaglia, mantello e maglietta della salute. E' un potere innato da cui derivano grandi responsabilità.
Come guardarsi spesso allo specchio solo per il gusto di darsi del coglione.
Nonostante questo riesco a ricordare ogni data importante, ma anche banale, della mia vita.
Mi basta pensare ad un evento e la mia testa diventa una specie di muro dove proiettare le diapositive. E vado oltre. Riesco a ricostruire l'umore che avevo, mi concentro su dettagli inutili ed improvvisamente mi trovo quasi a rivivere il passato.

Erano quasi le 21 del 31 dicembre 2003.
Ero nell'atrio dell'Alpheus e parlavo con Giulia. Ci conoscevamo da dieci minuti e quella sarebbe potuta essere la prima e l'ultima volta.
Mi ricordo che mi squilla il telefono. Era Andrea. Ed era la più classica delle telefonate di auguri.
Alla fine, dopo la sfilza dei "che fai?", "con chi sei?", "dove sei?", mi piazza la bomba.
"LosingToday si fa. Vediamoci appena puoi."
Ecco. Per me il Capodanno del 2004 è stato quel preciso momento là, non la mezzanotte, i brindisi, i baci. E come in un film hollywoodiano di quelli intrisi di buoni sentimenti e dal finale scontato, il caso volle che lì, all'Alpheus, mentre parlavo al telefono, le persone che mi erano intorno erano le stesse che di lì a poco sarebbero diventati "i collaboratori di LosingToday".
Chiara, Enzo, La Laura, Fabrizio, Massi. Erano tutti lì. Quel Capodanno era il Capodanno dei blogger. Il primo, unico, riuscitissimo ed irripetibile esperimento.
Il Capodanno in cui mettemmo dischi per la gente più assurda che mi sia mai capitato di vedere.
La famosa notte in cui un tipo con un pitone al collo prese il centro della pista mentre Inkiostro passava i Chemical Brothers.
Da quel momento in poi i primi mesi del 2004 diventarono una corsa contro il tempo.
Ricordo con entusiasmo la prima riunione di LT. Il 3 gennaio. Io, Andrea, NME, Uncut, Il Mucchio Extra ed un foglio di carta. Eravamo in un bar e bevevamo una tazza di tè.
Disegnavamo quello che sarebbe diventato il nostro giornale.
E poi, ancora, i viaggi in giro per l'Italia per radunare i collaboratori. Io che per festeggiare, ad una festa, quella stessa sera, mi attacco ad una bottiglia di whisky. La barista del Bronson, finita a Roma a causa di amici di amici di amici, che quando mi vede ancora mi chiama "Johnny Walker". I viaggi su e giù per l'Italia, per radunare collaboratori. Proserpio che si presenta dai !!! con tre punti esclamativi di polistirolo. I Blonde Redhead che si fanno consigliare dischi, i ragazzi della Homesleep che puliscono l'ufficio per fare le foto. E tutto quello che è venuto dopo. Alla portata di tutti. Stampato su carta. Conservatelo. Non tornerà più.

Ovviamente non dimentico neanche il momento in cui ho scoperto che quella cosa lì sarebbe finita. Ero a Barcellona. Al Primavera Sound. Giugno 2006. Suonava un gruppo di rock classico americano. Non li stavo sentendo veramente. Ingannavo il tempo prima di buttarmi in qualcosa di diverso.
C'è voluto un attimo. Tac. Quello che era iniziato via telefono è finito via sms.
"Il numero di giugno non esce".
Il ritorno a casa è stata una corsa contro il tempo. Un altro numero fatto, finito e pronto da stampare bloccato proprio prima di uscire. Ho ancora il pdf sul computer. Quasi quasi lo pubblico. Le due copertine mai uscite di LosingToday. Non credo di averle mai raccontate a nessuno. Organ e Yo La Tengo. Questi ultimi in esclusiva ed in anteprima.
Sono andato a pranzo con loro a Roma, in un ristorante in cui la sera prima c'era stato Ligabue. Al sentire il nome della band i proprietari del posto avevano gridato: "Pure noi lo teniamo!".
Poi si sono voluti fare la foto. L'hanno messa tra quella di Bobby Solo e quella di Vincent Gallo. Hollywood actor. C'era scritto così sotto, l'unico ad avere bisogno di una didascalia.
Il servizio fotografico di copertina era stato fatto in cucina. Gli Yo La Tengo vestiti da chef.
Erano bellissimi.
La cosa che più mi ha fatto male della fine di quell'avventura, non è stata la morte di una rivista nel suo momento di maggiore crescita, ma l'impossibilità di poterne parlare apertamente.
Il veto assoluto di scrivere da qualche parte che LT stava andando via.
Quella rivista non meritava una morte silenziosa. Me ne rendevo conto prima e me ne rendo conto ancora di più ora che ancora mi succede di venire fermato da gente che la rimpiange. Abbonati che ancora aspettano le copie. Band che l'apprezzavano.
Adesso so che avevamo lasciato un segno. Anche se ufficialmente è stato fatto tutto il possibile per dimenticarcene.

Gli ultimi due anni li ho passati così, a scrivere per campare e cercando di mettere da parte il dolore ed il colpo subiti con il naufragio.
Ho vivacchiato, inseguendo il momento in cui avrei finalmente avuto il coraggio di tirare fuori la testa ed espormi di nuovo.
Quel momento è arrivato. Adesso.
Si chiama 42 ed è un'etichetta discografica di musica indipendente.
E' un salto nel vuoto. Un gesto folle e avventato, ma è quello di cui avevo bisogno.
E' la cosa che mi ha riportato indietro ai primi giorni del 2004.
Con la stessa paura e la stessa voglia di rischiare e spaccare tutto.
Non so come andrà, ma so che ci voleva. Per me prima di tutto. Poi spero anche per gli altri.
Ci sarà modo di riparlarne. Con più calma e meno epica.
Ma avevo bisogno di farlo qui. Prima di tutto.


aprile 2005
maggio 2005
giugno 2005
luglio 2005
agosto 2005
settembre 2005
ottobre 2005
novembre 2005
dicembre 2005
gennaio 2006
febbraio 2006
marzo 2006
aprile 2006
maggio 2006
giugno 2006
luglio 2006
agosto 2006
settembre 2006
ottobre 2006
novembre 2006
dicembre 2006
gennaio 2007
febbraio 2007
marzo 2007
aprile 2007
maggio 2007
giugno 2007
luglio 2007
agosto 2007
settembre 2007
ottobre 2007
novembre 2007
dicembre 2007
gennaio 2008
febbraio 2008
marzo 2008
aprile 2008
maggio 2008
giugno 2008
luglio 2008
agosto 2008
settembre 2008
ottobre 2008
novembre 2008
dicembre 2008
febbraio 2009
marzo 2009
agosto 2009

Powered by Blogger



My Feed by Atom
My Feed by RSS


Mp3 and video links posted on this site are for evaluation purposes only. If you like them, buy the CDs and support the artists. Questo blog non rappresenta alcuna testata giornalistica. Anzi, non rappresenta proprio un cazzo.

webmastra: vale