Se ce la fa Ric Flair posso farcela anche io. Ovvero: come le cose cambiano anche quando non cambia nulla. Ovvero: lettera a J Mascis
lo so che iniziare una lettera con caro presuppone quantomeno un minimo di confidenza,
e lo so che la confidenza non è mica una cosa che si da via così facilmente.
Bisogna iniziare piano piano, un po' come un pusher che regala le figurine davanti alla scuola:
un Pokemon alla LSD oggi, un John Cena al Popper domani...e vadrai come alla fine i bambini verranno a te. Senza bisogno di fare proclami affacciato ad una finestra.
Che poi mica è facile affacciarsi alle finestre, quantomeno bisogna avere una buona resistenza agli spifferi. Oppure un vestito bianco.
Comunque, non proprio caro ma neanche tanto no J, il motivo per cui ti scrivo è molto semplice.
E' un motivo inutile, una di quelle cose che potrebbero rimanere benissimo nella testa di chi le ha partorite, senza fare una lira di danno.
Una cosa tipo: un nuovo governo che alla fine è come il primo ma pure peggio, un papa che se ne fa un altro subito oppure sono cazzi, un cantante finito che finisce di bestemmiare in un programma per cantanti finiti.
Una cosa tipo che se non scrivevo non succedeva nulla, tanto il Milan in finale di Champions League ci va lo stesso.
Ma vedi, non proprio caro ma neanche tanto no J, il fatto è che ci sono talmente tante cose che ho tenuto nello sgabbuzzino, che forse è venuto il momento di tirarle fuori.
Potevo farlo l'altro giorno, ma non ce l'ho fatta:
interrompere il tuo monologo di silenzi, colpi di tosse, sospiri, ancora silenzi e mugugni, mi appariva come un atto fin troppo dissacrante.
Infilare un concetto tra i tuoi "yeah" e i tuoi "you know" era come infilarsi in gorghi angusti, ma di una bellezza stratosferica. E senza avere la cremina magica
Però, non proprio caro ma neanche tanto no J, io questa cosa adesso te la devo proprio dire.
Poi se non la vuoi leggere non m'offendo. Ci sono abituato.
Il fatto è che è colpa tua.
E' colpa tua se faccio parte di quelli che si divertono solo quando la musica è triste e che quando non lo è sono comunque contenti, ma...
E' colpa tua se ogni volta che faccio una cosa finisce che perdo tempo pensando ad altre mille e poi non combino nulla.
E'colpa tua se mi perdo nel mio stesso disordine e poi non faccio niente per renderlo, se non ordinato, quanto meno comprensibile.
E' colpa tua se quando vedo una donna piangere penso che deve per forza avere appena ascoltato Neil Young.
E' colpa tua se ascolto ancora Neil Young.
E' colpa tua se prima di riuscire a dire una cosa devo dirne almeno altre cento, e forse poi la cosa che dovevo dire non la dico più. Ma sono contento lo stesso.
E' colpa tua se non riesco ad accettare le mie stesse decisioni.
E' colpa tua se faccio parte di quel tipo di persone che apre i blog, poi li chiude e poi magari li riapre di nuovo.
E' colpa tua.
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