Uno scatolone a forma di stereo (tipo che mi sono accorto che mancava il titolo e allora ce l'ho messo con due giorni di ritardo forse pure tre)
Ma è difficile, difficilissimo.
Ho messo su un disco che non avevo mai sentito, “Bring Back The Buffalo” dei Bring Back The Buffalo, ma non funziona.
Indietronico e tedesco. Roba da piangere, insomma.
Roba che se fissi le pareti azzurrine piene di buchi ti viene un magone grosso come una casa- no, le case non le voglio nominare- grosso come un deltoide di Batista.
Ecco, meglio.
Ho una storia per ognuno di quei buchi. Buchi da puntina da disegno.
Il primo manifesto che ho attaccato è stato quello di Jon Spencer.
Live a Milano 1999. Ovviamente non c’ero a quel concerto, sono andato in una prevendita, ho messo una firmetta dietro (in uno degli angolini), e quando le pareti bianche da stuccare della mia stanza sono diventate pareti stuccate male ma dipinte d’azzurro male, sono andato a prenderlo.
Il secondo poster l’ho messo in corridoio.
Un disegno di Andrea Pazienza. Me l’ha venduto Marina, la moglie.
Quando l’ho comprato sapevo che da lì in poi sarebbe sempre stato con me.
Ci sarà anche nella nuova casa.
Cambio disco. La catena di Gesù e Maria, “The Singles Collection”.
Che non sarà adatto neanche, ma almeno mi tiene compagnia.
“Psychocandy” lo comprai nel negozio all’angolo, il giorno dopo il mio primo giorno.
Corsi e ricorsi… meglio toglierlo.
E allora: Amandine – “This Is Where Our Hearts Collide”, un disco che se lo metti su iTunes viene fuori che è “unclassifiable”. A me sembra bello come solo Iron and Wine, ma più svedese. Un’altra cosa triste, insomma.
Sono della Fat Cat, come l’adesivo che era sulla porta ed ora sta sul computer. Che attaccarci un pezzo di maniglia era complicato. Molto.
Levo anche loro, che proprio non ce la faccio.
Niente musica, cazzo. Metto un film!
Un film come sottofondo non si è mi sentito, ma ci provo lo stesso.
No, meglio di no. Cambio ancora.
E se per una volta scegliessi il silenzio?
L'unica cosa che cambio davvero è la casa.
Ed ora: quando facciamo la festa?
No perché avrei un'idea sulle canzoni da ascoltare...
5 Comments:
c'era una volta: http://magomarcelo.blogspot.com/2004/02/colonna-sonora-di-un-trasloco.html
festa! festa! festa!
ahhh... Colas nella sua nuova casetta!!!
Secondo me per un incasinatissimo trasloco, dove tutto è parato alla zingaresca, ci vorrebbe un po' di Goran Bregovich... che ti farebbe sentire un po' gattonerogattobianco underground.
Tieni un posto in playlist, che se m'inviti porto un certo disco di elio e le storie tese che ti dovrei restituire (Dio, che vergogna).
achill, tranquillo.
Me lo ridarai, no?
quello è l'importante.
Festa: qualcosa si dovrà pur farla!:D
Sarak: in questi giorni sono piuttosto in autunno mood... ma è un bel consiglio
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