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Weeds



martedì, novembre 29, 2005

Tra a me e quell'altro che si chiama me (signora libertà, signorina... )

“Uffa, ma la vuoi smettere di cazzeggiare? Devi fare un sacco di cose. Devi!”
“Tipo?”
“Tipo magari lavare i piatti, o lavorare, o andare a prendere lo stipendio o aggiornare il blog.
Certo, anche quello. Mica pensi di potercela menare mesi e mesi con certi argomenti e poi fottertene quando è il momento…”
“E di cosa mi sarei fottuto?” “Di un sacco di cose. Di George Best, per esempio.”
“Io non mi sono fottuto di George Best, anzi, tutt’altro. E’ che c’ho pensato tanto ed alla fine forse è inutile scrivere qualcosa. Tanto chi voleva ricordarlo lo ha già fatto, e poi che cosa potrei fare io se non aggiungere aria fritta all’aria fritta. Non saprei neanche da dove cominciare.”

“Beh, potresti tirare fuori un ricordo personale, intimo ed allo stesso tempo leggero e carino. Tipo che per sei anni il faccione di George Best è la prima cosa che vedevi la mattina, una volta aperti gli occhi. Che per fregarti quel cartellone da appendere sul letto hai scavato una fossa dentro di te ed hai tirato fuori McGyver. E che oltre te quel cartellone lo hanno visto anche tutte le persone che hanno dormito nella tua camera. Volendo potresti fare uno di quei giochi di parole scemi che ti piacciono tanto, una sottile battuta tra le ‘persone ospitate nella tua camera’ e quelle ‘ospitanti nella tua camera’.
Poi potresti partire con una tirata delle tue su quanto è bella e necessaria la fantasia, su quanto sia importante credere nell’incredibile. Che tu sei uno di quelli che le quattro traverse di Ronaldinho vuole pensare che siano vere, anche se impossibili. Che vivi la vita con la speranza di prenderle anche tu un giorno quelle quattro traverse e che continuerai a provarci all’infinito. Perché era impossibile anche che un calciatore giovanissimo prendesse la palla praticamente nel giardino di casa sua ed entro pochi secondi si ritrovasse dentro la porta del Benefica con un portiere disperato, una coppa dei campioni in mano ed il pubblico in delirio. Era impossibile, ma è successo.
Come era impossibile che una volta arrivato sul tetto del mondo quello stesso calciatore si mettesse d’impegno per mandare tutto a puttane e magari andarci anche lui. Di scolarsi una carriera in due anni e tenerla a riposo in una teca insieme alle altre bottiglie appena svuotate. Anche questo era impossibile, ma è successo. E, non lo so, se proprio sei in vena potresti anche spiegare del perché, per certe persone, il buon senso è solo un peso in più, una specie di peso che ti tiene attaccato alla terra. Potresti aggiungere che uno abituato ai dribbling delle ancore non sa cosa farsene, le zavorre le butta via subito dopo il decollo. E ‘sti cazzi se una di queste ha il nome vita. Perché tra Fabio Caressa, George Best e Maradona non hai e non avrai mai dubbi. Meglio gli ultimi due. Anche negli sbagli.”
“Non lo so, non mi convince. E poi, finito Best sono finiti anche gli argomenti. E Flavio Tranquillo mi sta simpatico, ha pure un blog.”
“ Che cazzo c’entra Flavio Tranquillo? E poi, ma come, niente di quello che è successo negli ultimi giorni ha lasciato traccia?
I libri che hai letto, le persone che hai incontrato… i dEUS! Cazzo. Hai o non hai visto i dEUS?
E non ti è rimasto dentro nulla? Strano, perché io mi ricordo che sei uscito dal Velvet senza un filo di voce e che nelle due ore precedenti avevi un sorriso a ventimila denti stampato sul volto. Che Mauro Pawlowski è l’idolo definitivo, che la scaletta era perfetta, che sembrano i Bad Seeds e che alle porte di Rimini c’è un posto che si chiama 1995 e che non è un locale, ma l’anno di dieci anni fa che passa a trovarti, ti molla un colpetto sulla spalla e per due ore ti rimane vicino a fissarti mentre saltelli e che cerca di ferire i tuoi sentimenti esattamente come dice il testo di quella canzone. E poi il Mei… che non vuoi scrivere niente sul Mei?”
“…. mmm… è che… “
“E’ che?”
“Niente, pensavo, ma tu… l’hai ascoltato il singolo della Lecciso?”

8 Comments:

Anonymous Anonimo said...

che poi, Pawlowski sarà pure l'idolo definitivo (la gente lo acclamava pure ieri sera a Milano), ma...nessuno ha notato quanto inquietantemente somigli al nongiovane Francesco Mandelli?!?

1:23 PM  
Anonymous Anonimo said...

clap clap clap

1:34 PM  
Anonymous Anonimo said...

e il bassista che, poveraccio, sembrava inutile e fuoriluogo?

4:37 PM  
Blogger Paso said...

certo che 'sta foto del buon mauro è qualcosa di speciale.. :P

6:13 PM  
Blogger colas said...

il bassista? Dici?
Secondo me aveva un suono della madonna!

6:16 PM  
Blogger colas said...

ahahaha
non a caso è "l'idolo definitivo":)

6:20 PM  
Blogger colas said...

the s, the u, the d, the s...
fantastici!

6:26 PM  
Anonymous Anonimo said...

"tra Fabio Caressa, George Best e Maradona non hai e non avrai mai dubbi. Meglio gli ultimi due. Anche negli sbagli.”

quali sbagli? non ci sono in giro per roma i manifesti col faccione del "nuovo" diego che pubblicizza orologi da quattro soldi?
pare di essere ripiombati nell''86, tanto si è rimesso a nuovo.
aaaaahhh
magari...

w.z.

12:33 AM  

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