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Weeds



martedì, febbraio 21, 2006

Ancora tra me e quell'altro che si chiama me

"Ancora tu!"
"Ma non..."
"Alt. Fermati!"
"Cosa?"
"Non la dire."
"Cosa?"
"Quella roba di Battisti, basta. Non se ne può più."
"Oh, ma se sei tu che hai cominciato. Non si può iniziare una conversazione con ancora tu, sperando che l'altro non continui. E' come dire volare senza oh-oh, alle dame di Moana senza piace assai la durlindana. Renzulli senza Pelù..."
"Guarda che Renzulli è senza Pelù!"
"Questo è quello che ti hanno fatto credere il governo, la C.I.A., il Moige, il Club di Topolino.
La realtà è un'altra."
"Sì certo. Se lo dici te. Allora, cos'è sta storia che non scrivi perché sei a corto di idee?"
"Eh, è quello che ho detto. Non scrivo perché sono a corto di idee. Punto e basta."
"E devo crederci? Oppure è la solita cazzatina da bambinetto depresso? Cos'è questa settimana non è uscita nessuna canzoncina melensa su cui fare un poemetto?"
"Ma vaff..."
"Vacci tu. E stai zitto e ascoltami. Possibile che non ti viene niente da dire? Eppure di cose ne sono successe. Parla di quello di cui parlano tutti gli altri blogger. E' facile, no?
Tipo: Calderoli. Che mi dici di Calderoli?"
"...mmm... Niente. Solo che una volta ho accompagnato mia nonna in un santuario, in Umbria, e ci sono andato con indosso una maglietta dei Pantera. Sul retro c'era una trivella ed un sedere... il tutto coperto con la scritta censored."
"OK, lascia perde' Calderoli. La Fattoria? L'hai vista La Fattoria? C'è Orlando Portento, la Lucarelli. Lei tira sempre..."
"No, non l'ho vista. O meglio ho visto un pezzetto, ma troppo poco per farmene un'idea. Più che altro mi chiedo del perché tutti gli amanti di TV trash non hanno speso parole per il programma condotto da Ruggeri su Italia Uno. Quello sì che è un capolavoro. Quando l'ho visto io c'era un pornostar a cui venivano poste domande tipo: 'Per fare questo lavoro bisogna avere le palle. Giusto?'. Vera e propria arte. Senza se e senza ma."
"Basta TV, allora. Parliamo di musica."
"No, non mi va."
"Perchè?"
"Perché sì, ho giurato di fronte Dio e la Patria che non scrivo dei nuovi dischi di Grandaddy e Flaming Lips fin quando non escono, e dato che 'sti giorni ascolto solo Grandaddy e Flaming Lips..."
"Avrai almeno visto qualche concerto?"
"Sì, ne ho visti un paio. I Julie's Haircut a Bologna,e gli Arab Strap l'altra sera a Roma."
"Niente da dire?"
"Ma, poco o nulla, più che altro pensavo che certe volte il luogo in cui il gruppo suona ed il gruppo stesso sembrano l'uno il completamento dell'altro.
Tipo, prendi il Circolo degli Artisti. Non è bello, ma non è neanche brutto. E' comunque accogliente, però lo vedi che certe cose si tengono su con lo scotch, che i manifesti che ci sono servono per coprire crepe del muro, che la sua bellezza sta proprio nella sua precarietà e mancanza di perferzione."
"Embè?"
"Esattamente come gli Arab Strap. Anche loro sono così. Hanno canzoni incredibili ma le eseguono scazzati, sembra quasi che le considerino un intermezzo tra una birra e l'altra. Non si curano del pubblico, sembrano annoiati... eppure non potrebbero essere meglio di così. Sono perfetti nella loro imperfezione. Capisci?"
"No. Ma non me ne frega nulla. Possibile che non c'è niente che tu abbia voglia di dire?"
"Una cosa c'è."
"E andiamo!"
"Ho un problema con i parrucchieri. Non riesco a farmi capire da loro, io dico una cosa e loro ne capiscono un altra. Parliamo proprio due linguaggi diversi. Forse la prossima volta che ne vedo uno dovrei provare a parlargli in hopelandic. Magari funziona. Magari no. Però comunque devo cambiare questa cosa. Altrimenti finirò sempre per assomigliare ad uno dei Bloc Party dopo una dieta a base di pajata e coratella."
"Un film dell'orrore."
"Appunto."

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Che è la turlindana?
Ho visto anche io gli Arab Strap domenica sera. A me piace il Circolo degli Artisti, a parte il fatto che non si respira se ci sono più di tot persone (forse stavolta sono morta di caldo perchè sabato e domenica sono morta di freddo, forse. O forse no). Mi piace per il posto in cui sta (e mi piace soprattutto quando il clima consente di vivere l'esterno), perchè non è dispersivo, perchè mi piace la parete entrando sulla destra, perchè tutto sommato l'acustica non è così male. Non mi piace il pavimento, lo trovo decisamente brutto, non sanno fare i cocktail (ma pace tanto ci prendo quasi sempre la birra) ed effettivamente pecca di trascuratezza in una serie di cose (i manifesti messi su con non si capisce bene quale criterio per coprire le crepe, ecc).
A me non sono sembrati scazzati domenica, per niente e il concerto mi è piaciuto assai sebbene io non ami così tanto gli Arab Strap. Posso fare un'altra osservazione superficiale? Il cantante sembra un orso bruno e non solo perchè domenica aveva una camicia marrone. Si muove pochissimo, muove praticamente solo la faccia e le mani, e sta alla birra come l'orso sta al miele.

6:37 PM  
Blogger colas said...

ehehe
anche a me piace il circolo (tant'è che ci torno domani) , ma è innegabile che a rendero affascinante siano proprio quelle imperferzioni.Esattamente come gli arab strap.
La turlindana credo sia una spada medievale, ma in effetti non so neanche se si scrive così.

7:19 PM  
Blogger sadpandas said...

Una cosa su cui dovresti scrivere c'è. Ed è il film su Truman Capote. Secondo me (cinematografari e addetti a parte) dovresti parlarne tu.

p.s.
La durlindana è davvero la metafora che ha segnato un'epoca. Tutti quegli splendidi boccacceschi... vado, prima di trasformarmi nel Mollica della commedia erotica all'italiana.

11:13 AM  
Blogger colas said...

ah ecco , durlindana.
correggo.
Eh, spero che non sia a doverlo fare per i risvolti inquietanti della trama... scherzo.
Non l'ho ancora visto, ma secondo i miei ritmi attuali (IERI ho visto Romanzo Criminale)credo che non la farò prima di sei mesi:D
(Tipo che dovrei anche andare a vedere Walk The Line)

11:30 AM  
Blogger sadpandas said...

:D nono..non è per 'quel' motivo. E non ne avevo uno preciso in mente quando ho visto il film e ho pensato che dovresti/potresti parlarne.
Il film -imho- è di una bruttezza fastidiosa (PSH invece è -ovviamente- poco meno che perfetto), ma merita delle riflessioni.

12:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ovvio, presenza d'obbligo sia oggi che sabato!
Che la durlindana fosse una spada l'avevo intuito pure io (mica credevo che 'cheneso' alle dame di moana piacessero i pupazzetti). Comunque ti faccio parte di quanto appreso da google:
'Per quello che riguarda la chanson de geste, importantissima è, nella chanson de Roland, la spada Durlindana, conosciuta anche come Durendal, Durendana e Durlindarda. La tradizione vuole che la spada fosse stata donata al paladino da Carlo Magno che la aveva ricevuta da un angelo con l'incarico di donarla al più valoroso tra i suoi comites palatini; sarebbe stata di un acciaio tanto temprato da rendere impossibile a Rolando di distruggerla in punto di morte per evitare di farla cadere nelle mani dei nemici infedeli. La spada sembra infatti avere un'importanza tanto particolare soprattutto grazie alle sacre reliquie che conserva e che paiono conferirle un potere divino: nel pomo si sarebbero trovati un dente di San Pietro, del sangue di San Basilio, capelli di monsignor Dionigi e persino un lembo di veste mariana.' Serena

12:36 PM  

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