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Weeds



mercoledì, marzo 01, 2006

E la grandezza della mia morale è proporzionale al mio successo...


Ormai lo saprete tutti, sui blog e i forum musicarelli in pratica non si parla d'altro:
Manuel Agnelli degli Afterhours, durante un concerto al Fillmore di Piacenza, è sceso sul palco e si è azzuffato con uno spettatore reo di averlo insultato.
A quanto letto e detto in giro, pare che la causa di tutto sia stata la scelta degli Afterhours di suonare per lo più canzoni prese dal disco in inglese.
Scelta non condivisa dalla maggioranza del pubblico, che aspettandosi ben altro repertorio ha deciso di lasciarsi andare con fischi ed insulti, provocando una reazione da parte del gruppo fatta di bonarie prese per il culo ed insulti veri e propri, fino ad arrivare al tristissimo epilogo.
Tristissimo e fortemente censurabile.

Sicuramente il gesto di Agnelli non è giustificabile in nessun modo, anzi, ma quello che mi è capitato di leggere su alcuni siti è decisamente peggio.
Per qualcuno gli Afterhours sono stati colpevoli di "non aver avvisato che si trattasse di un tour in cui i pezzi venivano fatti in inglese" (essì, dovevano mettere un cartello fuori, scriverselo in fronte, fare qualcosa insomma), per altri non è stato giusto che al pubblico pagante non sia stato permesso di cantare in coro (e in italiano) le canzoni per cui avevano aperto il portadindini.

Ora, dico io, ma da quando ai concerti ci si va per fare i coretti?
Cioè, sì, capita di cantare pezzi a squarciagola, ma da quando questo è diventato il fine ultimo?
Mi è successo e mi succede di aver assistito a concerti. Tantissimi.
Alcuni belli, alcuni brutti, alcuni medi.
Alcuni non pervenuti, nel senso di talmente innocui da finire nel dimenticatoio dopo dieci minuti appena infilata la porta di casa, o del locale, o di quello che vi pare a voi.
E da quando ci si indigna e si strepita se una scaletta non è quella che uno aveva sperato di ascoltare mentre faceva la fila prima di entrare?
Certo, succede che uno si trovi davanti al gruppo che ha aspettato di vedere per una vita e che quest'ultimo decida di mettersi a suonare per intero proprio quel disco, l'unico, che ti ha fatto cagare (per dire, a me la versione anglofona delle "Piccole Iene" non è piaciuta. Un po' per come sono cantati i pezzi - non dico pronunciati, ma proprio cantati - un po' perchè ritengo Manuel Agnelli uno dei pochi autori di testi in lingua italiana veramente degni di nota e trovo che la sua scrittura "inglese" sia ancora in fase di studio e per forza di cose non altrettanto incisiva).
Può succedere, come può succedere che si bestemmi allegramente per i soldi tirati fuori per vedere un gruppo che ti ha deluso.
Ma passare agli insulti e ai fischi mi sembra una cosa più che incomprensibile.

Ho visto i Radiohead dal vivo nel giugno del 2000. "Kid A" sarebbe uscito qualche mese dopo, ad ottobre per la precisione. I Radiohead proposero una scaletta che pescava quasi interamente da quel disco, se non addirittura dal disco dopo.
Nessuno però si è azzardato a gridare qualcosa, anche se magari volevano Creep, Karma Police e tutte le altre facilmente raggruppabili in un eccetera, eccetera.
Solo dopo quasi due ore, all'ennesimo "this is a new song" pronunciato da Thom Yorke, qualcuno ha pensato bene di esternare (scherzosamente) un po' di malumore, beccandosi come risposta un simpatico: "Guarda quanto è bello questo parco, fatti un giro, prenditi una birra e torna fra dieci minuti. Vedrai che ti accontentiamo".
Poi, ovviamente, hanno attaccato una canzone nuova. Che era Everything in its Right Place, mica The Thin White Line.
Nessuno ha più osato dire a. Anzi.

Continuo a vivere con la convinzione che la musica sia arte, e come tale l'artista che la produce deve essere libero di agire fottendosene ampiamente del modo in cui il pubblico potrà recepirla.

Poi, chiaramente, Manuel Agnelli ha fatto un gesto stupido, ma i veri pugni sono quelli che il pubblico italiano si è tirato da solo nei coglioni.
Ancora una volta.

18 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Continuo a ripeterlo: non solo Agnelli era giustificatissimo, ma ho la certezza quasi matematica che non gliene abbia date abbastanza.... :-D

5:51 PM  
Blogger colas said...

eheheh

5:52 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sottoscrivo in pieno tutto. Questo è il tour dell'album nuovo (che piaccia o no, è la versione inglese): se non si sono imparati i testi, si farà a meno di cantarli per una volta. Senza contare che metà concerto viene comunque impiegato per i vecchi successi in italiano.

PS. anch'io ho visto il tour pre-promozionale di Kid A & Amnesiac: ma se non ricordo male era il giugno 2000 :)

7:54 PM  
Blogger colas said...

oddio. ho fatto un salto di cinque anni...
aiuto

8:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

ho visto spesso gli afterhours in concerto negli ultmi anni, e mi sono sempre chiesto per quale motivo si "portassero" dietro dei "fan" che con loro ormai non ci stanno a dire più un cazzo. agnelli è spocchioso e snob come pochi altri, chi lo ha visto a milano nei '90 sa cosa intendo. però da qualche disco a questa parte è diventato estremamente prezioso per la musica italiana. ( per quello che conta sono d'accordo con te sulla questione cd in inglese...non rende, non rendono i testi, non rende per niente.)
solo che molti non sembrano averlo capito e ancora si spintonano sulle note di "sui giovani d'oggi..." senza capire chiaramente un cazzo.
personalmente non credo abbia fatto bene, per quante ragioni potesse avere.
avesse girato le spalle e avesse suonato tutto il concerto così...forse sarebbe stato meglio...forse meno diretto ma più efficace...

ciao
badambassador

8:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

Avrà fatto male, avrà fatto bene.
Chi non sta sul palco magari non può capire totalmente come tira l'aria.
Come dice Colas: ti puoi incazzare quanto vuoi, ma il dissenso si dimostra con correttezza e civiltà. Ad esempio te ne puoi andare, fottertene dei prossimi dischi degli Afterhours, scrivere contro un muro che Agnelli è un leccaculo (magari precisando il nome che se no pensano a qualche altro Agneeellooo), ma non si può rompere le palle ad un artista che, per definizione, dovrebbe essere libero di fare della sua Arte quello che ritiene più giusto e quindi libero anche di sbagliare.
Purtroppo qui in Italia siamo molto provinciali... soprattutto riguardo l'Arte.

2:04 AM  
Anonymous Anonimo said...

Guardiamo al lato positivo, la prossima volta che andrò a sentirli dal vivo ci sarà meno gente (dubito fortemente) o comunque non ci sarà quel tipo di gente che dice "non avevano avvisato che si trattasse di un tour in cui i pezzi venivano fatti in inglese" (dubito fortemente). (la gramigna non muore mai)...
Più seriamente, se scendi dal palco per azzuffarti con uno che ti insulta non stai semplicemente facendo un gesto stupido, non ti stai proprio regolando (così come non ti regoli quando sputi sul pubblico). D'altra parte io non ascolto gli Afterhours perchè mi è tanto simpatico Manuel Agnelli, anzi, fondamentalmente potrebbe anche rubare e picchiare i bambini mi cambierebbe ben poco.
(L'unica lettera che rientra nella categoria babbo natale, la befana, il topolino dei denti, personaggio famoso, supereroe, ecc che ho scritto in vita mia l'ho indirizzata ad uno scrittore smettendo poi di leggere qualsiasi altra sua cosa quindi non escludo di cambiare opinione in futuro sul tema 'e la grandezza della mia morale...', ma per ora la vedo così.) Serena

3:01 AM  
Anonymous Anonimo said...

che palle

boyd rice and friends

4:19 AM  
Anonymous Anonimo said...

è che uno va al concerto degli afterhours, più che altro, per potersi reimmergere, per due ore, nei propri anni 90....resta il fatto che concordo col primo commento, non glie ne ha date abbastanza..

11:57 AM  
Anonymous Anonimo said...

Anche a me del resto chiedono solo il pezzo "della porta che cigola", che è del 99, che palle!

In ogni caso a me il disco in inglese piace,sarà perché sono un fan della seconda ora, o perché ascolto prima la canzone delle parole, comunque piace.

E non posso farci niente se continuo a canticchiare "bittersweet hyenas, solo se convienas".

12:59 PM  
Blogger sottolapioggia said...

io misarei incazzato a sentire il disco in inglese, le parole che mi colpiscono, che sa mettere in fila in un certo modo sono nella mia lingua... ciò non toglie che lui resta un genio, queste cose non le fa più nessuno, perché siamo "puliti", "civili" e "ben educati"... ma ciò che glli afterhours sanno dare è l'adrenalina che procura lividi... o no?!

12:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

L'importante è che, a differenza di Roger Waters che ebbe una reazione simile durante il tour di Animals, quando sputò su uno spettatore, non gli venga di conseguenza l'idea di un doppio concept album sull'alienazione tipo The Wall:-D

4:37 PM  
Anonymous Anonimo said...

agnelli ora ha le mani che grondano sangue

5:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Brutta storia, sì...
Io Agnelli non lo digerisco, tutto pieno di sè e gonfio a dismisura del suo stesso ego, che più andiamo avanti più raggiunge dimensioni mastodontiche.
Tuttavia gli Afterhours sono tra i pochissimi prodotti da esportazione che attualmente bazzicano in Italia...
Lui ha reagito coerentemente, in linea col suo insopportabile carattere (un pò come i Pistols che hanno mandato a cagare la Rock'n Roll Hall Of Fame qualche giorno fa) ma la responsabilità dell'accaduto credo debba essere addossata in toto agli pseudo-fan presenti al concerto (minchia, che dementi....)



PS: Però non ho mai sentito di un regista che sfascia di mazzate la gente che fischia ad una prima andata male...
It's only rock'n roll!


countryfeedback.splinder.com

11:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

Concordo con quello che hai detto..
Solo in una cosa discordo..

Ma il nostro Manuelino ( che peraltro vedo stasera a firenze ) non è un uomo?

E in quanto tale ogni tanto non ha pure lui il diritto di incazzarsi...


Fatabugiarda

fatabugiarda.splinder.com
Non che lo approvi.. ma devo dire che in fondo un po lo capisco..

:)

PS: se stasera se ne và ovviamente lo aspetto fuori..

:)))

[scherzo]

11:57 AM  
Blogger colas said...

ma se ci pensi è la stessa cosa che ho detto io.
Però se stai su un palco dovresti avere un minimo di professionalità per auto impedirti di fare un gesto simile.
ma alla fine ha fatto una cosa molto rock and roll, come dice countryfeedback, e perfettamente in linea con il suo personaggio.
diciamo che se non scendeva aveva ragione al 100%, ora ce l'ha al 70

3:48 PM  
Anonymous Anonimo said...

L'esempio dei Radiohead fa capire bene che un conto è rispondere alle contestazioni in modo intelligente, un conto è incazzarsi e passare dalla parte del torto. Comunque in linea di massima condivido la tua analisi.

5:25 PM  
Anonymous Anonimo said...

Agnelli come Ferrando, mi viene da pensare

9:19 PM  

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