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Weeds



sabato, luglio 01, 2006

Umpf ( La novità, la verità, fa male).

Il giorno in cui mi ero ritrovato ad ascoltare un disco di Paul Simon, un disco di Paul Simon scritto dopo il 1970, era un giorno strano.
Uno di quelli in cui fa un caldo boia che non te lo spieghi, ma il cielo è grigio e pieno di nuvole.
Aveva iniziato a piovere di prima mattina, una pioggia che pareva fango.
O un fango che pareva pioggia, non l'ho ancora capito.
A pensarci bene anche la sera prima il giorno in cui mi ero ritrovato ad ascoltare un disco di Paul Simon era stata una serata strana.
L'Italia aveva vinto nettamente una partita di quelle che neanche ai giardinetti.
Senza gioco, ma segnando tanto e bene.
La festa era esplosa nelle piazze, la gente nelle automobili picchiava sul clacson e sventolava bandiere. Qualcuno ci guardava male a causa della nostra assenza di festoni e reganelle, alla fine l'unico rimasuglio di vita da stadio che c'era rimasto addosso era la passione per il Caffè Borghetti.
Il resto. Mah.
Qualcuno per strada inneggiava al Duce e lo mischiava con i White Stripes. Roba da far rotolare Jack White nella tomba. Da vivo.
Noi alzavamo il volume per non sentire, ci guardavamo le facce e decidevamo di desistere all'idea di gridare insulti ai fascistelli di paese.
Eravamo pur sempre bloccati nel traffico. Ed eravamo di meno.
E poi due dei nostri avevano gli occhiali, uno era una ragazza. L'altro: il padrone della macchina.

Così c'eravamo tolti dall'ingorgo ed eravamo finiti in un festival metal. Uno di quelli in cui puoi sentire il puzzo d'ascelle anche se si è all'aperto.
Il gruppo principale aspettava di salire sul palco, anche loro non ne potevano più.
Leggevano il Manifesto e chiacchieravano della partita dell'Italia.
Piuttosto che suonare avrebbero preferito partecipare ad una gang bang con Suor Paola.
Quella della Lazio.
C'erano delle bancarelle, una era piena di vinili.
Mi ricordo che avevo preso in mano un disco dei Lemonheads e per tutto il tempo ero stato in bilico tra deciderne l'acquisto e spendere gli stessi soldi per un paio di birre.
Alla fine non avevo preso nè l'uno e nè le altre.
Avevo visto il concerto.
Avevo chiacchierato ed ero tornato verso casa.

La sera prima del giorno in cui mi ero ritrovato ad ascoltare un disco di Paul Simon avevo deciso che da lì in poi avrei risposto "Sto" a tutti quelli interessati a sapere come me la passo.

Stai bene?
Sto.
Sicuro?
Sto.

4 Comments:

Blogger sadpandas said...

Tu non hai idea di cosa è stato qui. Non-hai-idea. Come ai tempi dello scudetto della squadra dei coatti.
Paul Simon???...Tanto lunedì andiamo a farci imporre le mani da Wayne. Egli sa e tutto redimerà.
Ualà.
Oh-la-là.
Gradisce un beaujolà?
Occhei. Basta.

8:09 PM  
Blogger Mr. Onward Toward said...

...Occhio all'aquilotto...

4:38 PM  
Anonymous Anonimo said...

quel disco dei Lenonheads lo volevo comprare pure io...ho optato per i Blues Explosion !

11:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

Strueia: ti sei dimenticato di firmarti!
Sabato abbiamo ascoltato anche qua Paul Simon, prima che i Mosquitos facessero tremare le pareti con un chitarrismo alquanto garagista...
-nordovest

5:15 PM  

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