Anno nuovo, radio nuova.
Il 2007 ci porterà un disco nuovo degli Wilco. A maggio. Nel frattempo in rete prolificano i bootleg del periodo subito seguente "A Ghost is Born" (fate un giro su Rbally).
California Stars è tratta dal live all' Istituto San Bernandino di Chiari (Brescia) del 29 giugno 2004.
Un po' di campanilismo non guasta mai, e l'intro del live con il presentatore bresciano che magnifica gli Wilco è impagabile.
Sempre per restare in tema Tweedy: My Fragile Family 3, tratta dal disco di Alessandro Raina, Giacomo Spazio e Pierluigi Petris ("Nema Fictione"), è costruita proprio su un campione del gruppo di Chicago ed è impossibile non riscontrare altre analogie nella melodia e nel modo di cantare di Alessandro. Un pezzo bellissimo tratto da un progetto ambizioso: un disco che è anche (e soprattutto) libro d'arte. Un oggetto da avere, un album di cui innamorarsi.
I New Year sono un gruppo di culto. Una specie di santino da portare nel portafoglio di un indie rocker.
Anche i Band Of Horses sono un gruppo di culto e la loro cover di The Ends Not Near è un piacere per le orecchie.
Brand New Cadillac. I Clash. Un'ossessione. Questa è l'originale. C'è poco da dire.
Gli Album Leaf hanno fatto uno degli album più avvolgenti del 2006. Me ne sono accorto nel 2007. Always For You è i Postal Service alla fine della festa.
I Virginiana Miller sono italiani (di Livorno) e cantano in italiano. Non esattamente la mia tazza di tè, ma L'anno dello scambio culturale Italia - DDR mi ha colpito fin dal primo ascolto. E per questo è nella radiolina.
Loney, Dear è la nuova sensazione del pop svedese. Ed escono per Sub Pop. Un'anomalia.
Neil Young è il mio eroe. L'ho scritto e lo riscrivo.
Il "Live at the Fillmore East" appena pubblicato è la fotografia perfetta di cos'era il rock psichedelico all'inizio dei '70. Winterlong è un pezzo minore e al tempo stesso una delle mie canzoni preferite. Forse perché i Pixies...
Altro giro, altra cover: Superstar è i Sonic Youth alle prese con un pezzo dei Carpenters. Il pop di plastica che diventa un'altra cosa.
i Deerhoof sono pazzi e il loro disco nuovo è una follia. +81 è il pop giocato da un bambino.
Ci tornerò su, al momento quasi non ascolto altro.
Gli Arab Strap sono morti. Viva gli Arab Strap.
Questo remix di The First Big Weekend è tratto dall'E.P. di addio ("The Shy Retirer"), da ascoltare leggendo il bel reportage del loro ultimo tour, presente su Rumore di gennaio e scritto da il Re del Metal: Mr. Raoul Duke.
Ah, il remix l'ha fatto Four Tet.
E come dicono loro: "Thanks for listening and goodbye".
8 Comments:
E i DEERHOOF stanno davvero fuori e, come ben dici, fanno un pop giocato da un bambino... basta sentire l'assurda "kidz are so small" dove raggiungono l'apice.
Poi parte "matchbook seeks maniac" che attacca proprio come "Be My Baby" delle Ronettes: ma proprio uguale uguale! Ed io mi innamoro, la mia preferita di un bell'album
Eh, veramente un disco notevole.
ahahah ho ascoltato il presentatore bresciano, veramente notevole anche lui!
BRAVO.
son mesi che sponsorizzo invano the album leaf. ha fatto tre dischi uno più bello dell'altro. e a febbraio dovrebbe essere in europa in tour, date comunicate a breve.
always for you è tra le canzoni più belle del 2006, in assoluto
Always for you è LA CANZONE del 2006,l'album in sè forse non è tra i migliori di The Album Leaf.
Sono d'accordo con Giuseppe,
l'album in sè per sè l'ho trovato un pochino sottotono (ed è normale, non poteva essere un altro capolavoro).
Ma questa canzone è di una bellezza commovente.
il video è altrettanto bello.
e ok, in a safe place e one day I'll be on time sono ad un altro livello. ma quelli per me erano dischi dell'anno.
se non c'hai niente da fare, questo, per me, è one day I'll be on time
http://www.boll.splinder.com/post/6831850
†
Ω
\m/
666
S8N
ecc. ecc.
;-)
Re Del Metal
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