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Oltre la traversa (Il Mucchio Selvaggio 2002/2003)


Weeds



giovedì, aprile 12, 2007

Toh, un post a punti!

Ebbene sì. Chi l'avrebbe mai detto.

_ Ieri sera sono andato a vedere Danny & Dusty.
Come chi sono Danny & Dusty? Dan Stuart (Green on Red) e Steve Wynn (Dream Syndicate), la storia del rock indipendente degli anni '80... non vi dicono niente?
OK, allora spiego: Danny & Dusty sono il side project di Stewart e Wynn. Hanno dato alle stampe un solo disco ("The Lost Weekend") nel 1985. Una sorta di instant record per chitarre ed alcolici.
Ora, a distanza di ventidue anni e con Dan Stuart che aveva appeso il microfono al chiodo ma non il cavatappi (quello ce l'aveva attaccato al collo), sono tornati. L'album nuovo si chiama "Cast Iron Soul". Non è niente di che, ma io sono vecchio dentro e a questa gente qua voglio un bene nell'anima.
Per cui ieri sera sono uscito fuori casa e fuori Roma per assistere al loro live show. Data unica in Italia (questa sera sono in Grecia, se a qualcuno interessa). Per via del posto (un'enorme birreria attrezzata per la musica dal vivo, dotata di ottima acustica ma non di una grande atmosfera), dei tavoli messi ad una distanza siderale dal palco e delle cameriere un po' troppo intraprendenti, non è stata una grandissima serata. Surreale sì, grandissima no.
Un po' perché sembrava di stare all'interno di una scena di un film, in un locale finto con un gruppo finto (il bassista sembrava di cera), un po' perché nonostante la buona volontà, il carisma e l'abilità dei musicisti sul palco, il live non è mai del tutto decollato.
Musicalmente si sta dalle parti degli Wilco (per citare un nome attuale e non i soliti Dylan etc etc), senza le trovate geniali,ma con tanta tanta sincerità. Mi piacerebbe rivederli. Difficilmente ricapiterà. MySpace.

_ La cosa che mi ha più colpito del concerto dell'altra sera (sembra lo stesso "punto" ma è un altro, giuro) è come per il pubblico, i veri fan dei "giorni del vino e delle rose", il tempo non sia poi così passato. Ieri sera c'era gente che al banchetto del merchandise chiedeva curiosa cosa fossero i Miracle3. "E' la nuova band di Steve Wynn?".
Già. Nuova da circa sei anni. Deve essere tristissimo andare avanti e nonostante tutto restare sempre e comunque ostaggio del proprio passato. A Steve Wynn è successo. A Frank Black pure.
A proposito: il banchetto del merchandise di cui parlavo prima, ieri è stato letteralmente preso d'assalto, per via del fatto che un tempo certi dischi (il primo di Danny & Dusty, per esempio) uscivano per le major ed ora sono diventati introvabili. E' stato bellissimo vedere tantissime persone tirare fuori dieci euro per comprare un cd-r masterizzato per colpa di gente avida che dopo vent'anni rende impossibile una ristampa come Dio comanda. La dimostrazione lampante di due cose: ormai a nessuno interessa più del supporto. E gli appassionati di musica sono veramente una razza particolare. E per fortuna non in estinzione.

_ Ultimamente sto ascoltando veramente poche cose. Sempre le stesse. Sembro quasi ossessionato. Ma negli ultimi giorni ho perso la testa per una band americana di cui non conoscevo l'esistenza.
Si chiamano We All Have Hooks For Hands, vengono dal South Dakota e sono in nove.
Ecco, ora dovrei usare qualche parolone per descriverli, ma non me ne viene in mente neanche uno. Fanno pop, di quello acustico e "molto pieno". Sembrano felici come la primavera, ma non solo. Fortunatamente si prestano a diverse chiavi di lettura. Citano come influenza Broken Social Scene, Deerhoof e Microphones. Ed effettivamente non si riesce a dargli torto.
Questo è il loro MySpace.
E questa è una canzone tratta dal loro primo (?) album, "The Pretender".

_ A proposito di innamoramenti recenti ma non troppo. A metà febbraio, con i MiceCars, eravamo impegnati in un tour nordestino che ha avuto come culmine il furto (grazie a Dio poi rientrato) di una chitarra. La colonna sonora di quei giorni così così è stata il il disco di Beatrice Antolini. Sono passati due mesi e ancora non riesco a farne a meno.
E probabilmente non solo io. Pier, per dire, ha scritto una lunghissima recensione sul suo blog. Ma non finisce qui. Volevo talmente tanto vederla dal vivo che le ho organizzato dei concerti.
Il primo domani sera (venerdì 13, come nei film horror) a Frosinone. Alla Cantina.
Il secondo a Roma. Sabato 14 allo ZooBar. Con The Niro.
Come se non bastasse, Beatrice ha trovato un'altra data per il 15, sempre a Roma. Al Sinister Noise. Mi piacerebbe che a vederla ci fosse tutto il mondo, ma mi accontento di qualche centinaia di persone.
Il suo MySpace.



Ah, giusto: che cos'è successo a SadPandas?
Di fatto niente. Semplicemente un'etichetta indie italiana ci ha chiesto di levare un link ad un album. Hanno fatto bene. E' un loro diritto e senza problemi l'ho tolto.
La chiacchierata avuta con alcuni membri di quest'etichetta mi ha fatto scattare qualche dubbio. Un blog che nella mia testa e in quella di Massi era nato, circa tre anni fa, come un veicolo per la musica che noi ritenevamo meritevole, viene in realtà visto come "un qualcosa di più subdolo di una rete P2p", paragonato a chi sorpassa a destra e supera la fila per entrare prima al cinema.
Non voglio alimentare la polemica con loro, non m'interessa. Mi sono chiesto piuttosto se avessero ragione e se la cosa che avevamo messo su sia diventata con il tempo più deleteria che altro.
Dalla mia ho le richieste continue che arrivano da gruppi ed etichette estere per mettere su i loro album, ma non basta. Vorrei riuscire a capire se SadPandas è quello che penso io (un mblog che mettendo tanta musica a disposizione fa conoscere tantissimi artisti e comprare anche dei dischi) o se effettivamente vale la pena rivederlo. Quello che è certo è che nessuno di noi ha mai agito in malafede. Come dimostrano i nostri nomi e la nostra "faccia" messa ovunque nel blog.
Oggi è arrivata un'altra mail e altri link da togliere. L'ho fatto, ma non riuscendo a rintracciarli tutti e non avendo il tempo di stare dietro al blog, ho preferito "congelarlo". Quando Massi tornerà in città ne riparleremo.

10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Guarda...io posso dire di essere stato iniziato al favoloso mondo dell'indie..oltre che con Tigermilk, grazie a goodnewsfor peoplewholovebadmusic...il primo blog musicale della mia vita.Devo a questo blog una notevole quantità di informazioni e ore di ascolti.Ora sono molto più autonomo rispetto a qualche anno fa...e nonostante questo i nuovi post mi riempiono sempre di grande soddisfazione e gioa!Grazie...cmq andrà sarà un successo!

7:27 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io ho organizzato il tour italiano di una band dopo averli scaricati su sadpandas.
Dai su, riaprite.

Ross

7:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

Non posso pensare a un mondo senza i panda tristi!!!! Il più delle volte è qui che trovo le anteprime. Sono andata a vedere in concerto moltissimi gruppi dopo aver scaricato il loro disco dal vostro blog. C'è bisogno di dire altro?

10:07 PM  
Anonymous Anonimo said...

http://www.paloozahead.com/movies/paloozahead_embed.swf?k=5204-eef6&ap=true&t=true

1:36 AM  
Blogger e. said...

Spero che i Panda Tristi tornino presto on line.
Non credo che senza di loro si venderanno più dischi, ma sono convinto che senza di loro si conosceranno molti meno gruppi interessanti.
ciao,
enzo

11:28 AM  
Anonymous Anonimo said...

Fighissimi i We All Have... (che cazzo di nome?)
Evviva i Panda!
c.

11:34 AM  
Anonymous Anonimo said...

cagate...alla fine un sacco di persone, che usavano in maniera "intelligente", sadpandas, se lo prendono nel culo. spero cambiate idea...

12:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

i panda tristi sono sempre stati uno strumento prezioso per me: dischi in anteprima assoluta (ancor prima che si possano trovare nei normali circuiti p2p), scaricabili molto più velocemente, grande varietà e qualità.
il download poi uno lo usa come vuole; personalmente io ho sempre acquistato i dischi che mi colpiscono di più, non potrei mai rinunciare al supporto fisico, al suo fascino, ai booklet... anzi paradossalmente forse ne compro anche di più, visto che prima di mettere l'adsl, negli ultimi periodi, compravo solo quei dischi "sicuri", non rischiavo più di trovarmi tra le mani prodotti mediocri (imho, ovviamònt) spendendo vagonate di soldi (e ciò fa rodere il culo ancor di più, visto che ce ne sono pochi a disposizione). ora invece ho la possibilità di scoprire cose alle quali prima magari non mi sarei avvicinato, ascoltare i dischi e poter finalmente scegliere se comprare o meno, scegliere veramnete, perché prima era un comprare ad occhi, ehm, orecchie chiuse. ora, finalmente, acquisto solo i dischi che più amo. tanto poi quelli scaricati che non apprezzo non li ascolto neanche, è come non averli...

pg

2:03 PM  
Anonymous Anonimo said...

L'altro Panda è in città. E ha letto questi commenti. E leggerli gli ha fatto un gran bene.
L'altro Panda non alimenta la polemica, perché -visti i toni degli interlocutori- non ne vale proprio la pena. Però ringrazierà ancora più calorosamente tutte quelle etichette indipendenti (straniere E italiane) che continuano a mandare dischi o link a file come veicolo *promozionale* (ultima mail ricevuta anche a blog 'in pausa').
L'altro Panda saluta sgranocchiando bamboo.


TheSadPandas

6:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

il link a sadpandas sta sul mio blog da novembre 2004, un punto di riferimento per coloro che davvero hanno a cuore la musica e la sua diffusione. può essere comprensibile, ma dal mio punto di vista non giustificabile, il comportamento di talune etichette, si può sempre trovare una soluzione di compromesso tipo postare un paio di brani invece dell'intero album, insomma a loro (e soprattutto agli artisti) credo convenga.

11:42 AM  

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