Cose buone dal mondo (Sì, il più classico dei post a punti)
Quasi tre ore di concerto, scaletta di hit più un pizzico di novità e suono potente.
Ammetto di essere molto scettico nei confronti questa operazione. La riesumazione del cadavere Pumpkins da parte di Corgan/Chamberlin (che di fatto non hanno mai smesso di suonare insieme), più carneadi, mi fa lo stesso effetto dei cartelloni dei Creedence Clearwater Revived (giuro, REVIVED) sui muri della mia città.
Il primo singolo, Tarantula, mi ha ricordato per filo e per segno il motivo per cui faccio fatica a riascoltare un disco come "Mellon Collie and the Infinite Sadness".
I chitarroni. Il suono delle chitarre. Invecchiate male e presto.
Nonostante tutto più passano i giorni e più aumenta la curiosità per il nuovo album (copertina orrida) e per il tour. Fra poco più di una settimana, quando lo toccherò con mano, il mistero si scioglierà come il sangue di San Gennaro a Napoli. Alè.
Intanto mi guardo questo video (la canzone è nuovissima: God & Country).
_ Con l'arrivo anticipato dell'estate mi è esplosa un'improvvisa voglia di cassa (o "legna").
Premesso che bisognerebbe proporre al Parlamento un decreto contro l'ascolto dei dischi da ballo in mp3 (i bassi, dove sono i bassi?), da queste parti è molto apprezzata la tamarragine di "Ghettoblaster", il nuovo Armand Van Helden, e l'album di Digitalism (Pogo è uno dei singoli dell'anno). Di Justice hanno già parlato più o meno tutti. Il giudizio si può sintetizzare con un laconico "così così". Bene per quanto riguarda le daftpunkerie ed i brani più oscuri. I singoloni tormentone non mancano, ma sono molte anche le cadute di tono. Il personaggio Uffie ha definitivamente stufato (ma è carino il pezzo nuovo prodotto per lei da Mr. Oizo), così come la Ed Banger tutta.
Cento volte meglio il promo/medley di Scuola Furano con pezzi nuovi, vecchi ed il remix di Guerra in Africa dei Gaznevada. Gira anche il nuovo Chemical Brothers. Sembra un greatest hits, ma senza la forza dei vecchi singoli. E ci sono pure i Klaxons. Basta.
_ L'estate porterà anche un nuovo album dei New Pornographers.
La copertina è agghiacciante e non ci sarà Neko Case. Fiducia altissima, sempre e comunque.
Toh, un video vecchio.
_ Ascoltati i nuovi dischi di Art Brut e Polyphonic Spree. Che dire se non "il gioco è bello quando dura poco?"
_ Tra stasera e domani, a Liverpool, Turnpike Glow (daje!!!!!!!!!!), Canadians e Fake P, suoneranno al Cavern. La loro sopravvivenza tra gli Scousers è nelle mani di Kakà. O nei piedi?
_ A proposito di cose che succedono questa sera: a Roma c'è Sparklehorse. Ed io sono emotivamente pronto.
_ Il disco rockettino del momento è senza dubbio quello dei 1990's. I tre saranno in Italia nei prossimi giorni. Non dico nient'altro che ho voglia di fare un post lungo.
_ E visto che siamo in tema "anni novanta", come la vedete un secondo Please Don't Go Party a ridosso del Gay Pride?
_ Non sopporto più il termine "bombetta" usato per giudicare un disco.
_ Pitchfork ha stroncato gli Wilco. E 'sti cazzi.
PS: voglio le action figures!
_ E' finita la prima serie di Heroes (odio i finali cristologici). Domani tocca a Lost. Ed ora che si fa?
_ Sto letteralmente annegando nei libri. Finalmente ho letto Chuck Klosterman, l'Hornby ammerigano (non male).
Mi ha divertito "L'Italia spensierata", il saggio di Francesco Piccolo sui fenomeni di aggregazione di massa (nonostante la visione un po' troppo radical-chic della cosa) ed ho trovato molto interessante il reportage di Lewis Lapham sui Beatles in India.
Ho letteralmente perso la testa per "Please Kill Me", il libro di Legs McNeil e Gillian McLain che ripercorre la storia del punk americano grazie ad un montaggio di risposte tratte da interviste d'epoca ai protagonisti. E' emozionante e bellissimo. L'esaltazione del "sesso, droga e rock and roll". Se l'estate scorsa parlavo solo dei Clash, quest'anno tocca agli Stooges. Siete avvisati.
_ La prossima volta che trovo "cool" tradotto come "freddo", mi faccio esplodere come un kamikaze.
_ Ah, ieri ho ordinato questo.
6 Comments:
WILCO
premessa: a me il disco piace molto; e in questi casi non riesco a non essere mooolto di parte
detto questo, premessa n. 2: nonostante il mio ottimo inglese ci ho impiegato un po’ a leggere l’articolo di pitchfork che come al solito usa vocaboli desueti sin dal ‘700 e una sintassi manco fosse Saramago. questo tanto per dire quello che penso dello stile pitchfork (va bene una volta, mi fai ridere and all, ma poi alla lunga stufi)
ora: prendere uno specifico brano e dire che fino a questo punto andava bene ma poi il finale l’ha rovinato ovvero addirittura suggerire come andava titolato mi sembra un metodo del cazzo; che puoi eventualmente riservare a mo’ di contrappasso solo a chi davvero è stato talmente sbruffone da meritarsi una critica irridente (e non sommessa e rispettosa comunque, come si conviene). e solo se sei un grande critico. e non uno che si fa le pippe davanti a un computer mentre altri si fanno il culo suonando rock & roll in giro per i palchi di mezzo mondo. ma questo è perché a loro non è piaciuto e a me sì. sì, lo so. ma lasciatemi sfogare.
trovo anche scorretto terminare il pezzo facendo passare il concetto, più o meno, che ora la vera natura degli Wilco come band “normale” sarebbe venuta finalmente allo scoperto, mentre prima era sempre ben celata e dissimulata attraverso gli sperimentalismi [che a questo punto vien da pensare siano stati forzati](notare che si pigliavano 10.0 o 9 e rotti dalla stessa pitchfork); ma cosa vuol dire? a me puzza di cerebralismo da 4 soldi; quelli erano gli wilco e questi sono gli wilco ora. punto.
chi cazzo se ne frega? ok, anche un bambino si rende conto che questo disco, all’apparenza, è più lineare
e allora? a me emoziona. probabilmente proprio per quello.
pitchfork mi ricorda i nostalgici della Callas: sempre a dire “sì, pero’ la Callas era un’altra cosa...”; “sì, pero’ i wilco prima erano un’altra cosa” ; chissene: è con QUESTO, ORA che ti devi confrontare, prima di eventualmente fare paragoni temporali
tutto cio’ sempre che io abbia capito l’inglese di pitchfork
magari, invece, non ci ho capito una Forca
Mario
-La copertina del nuovo dei NP rivaleggia in bruttezza solo con il titolo del disco degli SciùSciù(Sciué)+Larsen. "Spicchiology".
Parliamone.
Che è, la filosofia dei mandarini?
-La puntata finale di Heroes è stata una gran delusione. Ora mi aspetto solo che la prossima inizi con Peter Petrelli che si tromba Claire urlando "bombetta" e poi passo alle repliche di "Un medico in famiglia" :D
- Mario: rezpect.
TheSadPandas
Mario: sono d'accordissimo.
E' una cosa che non capisco in genere, quella di "spiegare" nelle recensione il modo in cui un pezzo andrebbe o non andrebbe fatto.
Poi: un album (qualsiasi album, non questo in particolare) andrebbe giudicato per la musica che contiene, per le canzoni. Basare una recensione solo sul fatto che gli wilco prima erano sperimentali, ora non lo sono più e forse questa è la loro vera natura, è pretestuoso e da "pipparoli".
Anche perché:
a) chi scrive dimostra di non sapere praticamente nulla della carriera del gruppo, da dove vengono e cosa erano prima di Yankee. Cosa che ci può anche stare, ma se si decide di impostare una recensione sull' "era meglio prima" bisognerebbe documentarsi.
b)A me non pare che questo disco sia "normale". Non mi pare proprio. COme non mi paiono normali delle chitarre di quel tipo inserite in un contesto pop e (sì, ok) tradizionale.
Prima o poi farò un post su pitchfork. Anzi non lo farò mai. Che l'hanno già fatto tutti.
E comunque: chiunque è nemico degli Wilco è mio nemico
:D
il mitico "mi voglio bene"!!!!
Ciao da una affezionata della gelateria del Pigneto.
Laura
Anche io dtesto con tutto il cuore chi dice "bombetta". Grazie per aver materializzato un pensiero ormai ricorrente nella mia testa.
P.S: vai al Primevera? Io no, e la cosa peggiore è che avrei potuto andarci e non so bene perchè ho deciso di non farlo. Autolesionismo?
marina: secondo me è spirito di conservazione
:D
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