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Weeds



mercoledì, giugno 13, 2007

Nel senso di rumore di cose che si rompono (un po' Primavera/3, un po' MiAmi, parecchio tutto il resto)

Ne parlavo con qualcuno l'altra sera, poco dopo la fine del live canadese in quel di Sporco Impossibile: non mi faccio una dormita come si deve da prima di partire per Barcellona ed il fatto di dover cacciare nuovamente i bagagli nel furgone (direzione Boyloveday della musica indipendente italiana e concertino in riva al Trasimeno) non aiutava.
Così, domenica pomeriggio, lasciato alle spalle il rock and roll, ma anche i baci, le zanzare e il caffè corretto, mentre giravo le chiavi nella toppa di casa, sentivo che qualcosa non andava.
L'unico rumore che si udiva dal mio palazzo era quello generato dall'impianto di un ragazzo che pagava qualcun altro per una serenata alla sua futura moglie.
Vivo per lei degli O.R.O.

Volevo avere la forza per aprire le finestre ed urlare.
"Non lo sposare. Scappa. Scappa ora che sei in tempo!
Ma niente, non che l'ho fatta.
Ho messo l'EP nuovo dei Settlefish e mi sono buttato sul letto.
Ho dormito due ore. Mi sono svegliato con la febbre a 38.
Ho dormito due giorni, non ho più la febbre. Ancora non so se sono sveglio.

Il MiAmi non me lo sono goduto tantissimo. Siamo arrivati due ore prima del MiceConcerto e siamo partiti la mattina dopo. In mezzo tantissime facce e moltissimi live.
Qualcosa di bello e qualcosa di brutto, ma un'atmosfera tutto sommato niente male, un delirio di gente ed un clima umido ma non bastardo. Si stava bene, insomma.
Peccato che la mia testa sia ancora pesantemente occupata dai ricordi "primaverili", per immagazzinare altra musica ed altri palchi.
Se chiudo gli occhi vedo ancora J Spaceman, quartetto d'archi, pianoforte e signorine di colore ai cori. Li vedo mentre attaccano Walkin with Jesus ed io non mi trattengo.
"Ma come 'fermati', è Walkin With Jesus, cazzo!"
Il concerto dei Mice è andato così così. Non è facile per un gruppo con quattro chitarre, salire sul palco, attaccare e suonare. Si rischia il caos. Ed infatti caos fu. Almeno per la prima metà del concerto. Ma l'energia c'era ed almeno a me, che sono di parte, il concerto non è sembrato poi così disastroso. Anzi.
Barcellona mi ha messo addosso una voglia di Billy Bragg che non avevo mai avuto prima. Ed è strano. Billy Bragg suona a Roma abbastanza spesso da averne le palle piene, eppure non l'avevo mai visto. Ed è stato meglio così. Perché al Primavera ho potuto lasciarmi soprendere e tornare a casa di riascoltare i suoi dischi. Così come è accaduto con Robyn Hitchcock e la sua band che neanche l'all star game del N.B.A. degli anni d'oro.

Il giorno dopo, a Castiglion Del Lago, è andata decisamente meglio.
Forse perché non c'erano ansie di sorta, forse perché era scritto nelle stelle, ma è stato uno dei concerti più divertenti e surreali da quando siamo in giro con "I'm the Creature".
Con il publico che arriva a metà concerto, si fomenta e costringe il promoter a richiederne un altro.
Come negli anni'70. Due concerti in uno, con la gente che balla, batte le mani ed accenna mosse che neanche Non è la Rai. Molto punk, veramente. Quasi come il dj che, ad inizio serata, metteva un disco degli LCD ed uno dei Motel Connection, poi uno degli LCD e un altro dei Motel Connection. Per due ore. Bellissimo. Un messaggio in codice, in pratica.
Comunque, chiudo il discorso barcellonese una volta e per sempre: ho ballicchiato poco e male. Justice uguale baraccone destroy, Girl Talk così così, Diplo tre minuti, ma divertenti, Dj Yoda metteva i Bon Jovi, Erol Alkan i Battles, ma solo alla festa. Bonde Do Role: una truffa. Dj Hell ha messo un Carl Craig remix dei Junior Boys. Niente male. E via così.
Ho bei ricordi di Kimya Dawson e ShannonWright (anche se avevo sonno). La domenica ottimi Of Montreal e Apse. Bene gli Apostle of Hustle. Terribili i Malajube. Ad un certo punto sono anche andato a casa, sono tornato ed ho trovato gli spagnoli che ballavano un pezzo dei Perturbazione. Che poi era un pezzo dei Belle & Sebastian.
Forse avevo già la febbre. Forse no.

Gli ultimi giorni li ho passati negli anni'90.
Quelli degli Sugar di Bob Mould. Ma anche quelli trash di domani sera.
Se ce la faccio.



Poi, forse, dormo di nuovo. Forse.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

capisco di non capirci niente, a me i Malajube erano piaciuti parecchio...

6:36 PM  
Blogger clodhead said...

si insomma, per i primi dieci minuti non è stato semplicissimo districarsi tra le dinamiche confuse dei brani, leggasi feedback come se piovesse.
poi il concerto - e mi riferisco a quello del MIAMI - è stato un crescendo. se passate dalle parti di cuneo torno a vedervi...poco ma sicuro.

11:01 PM  

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