
OK. Si parte.
"La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio". Ed anche se non è esattamente la stessa valigia di Julio Iglesias ed il viaggio non è poi così lungo (cinque notti, da mercoledì a domenica), l'emozione non è poca. Finalmente si va a Barcellona. Anzi: si torna.
Quarto
Primavera Sound Festival consecutivo e quarto ultimo finesettimana di maggio passato tra alcune delle strade più belle d'Europa.
Vista la cospicua mole di email e telefonate che mi è capitato di ricevere nelle ultime settimane (da amici, conoscenti e lettori del bloggherello), tutte questuanti informazioni, ho deciso di dare "alle stampe" una piccola guida al festival e non solo.
. Dove dormire?Ammesso e non concesso che, ormai, chi deve partire ha già prenotato l'impossibile e trovato il giusto riposo per le proprie terga, il consiglio spassionato per quelli che arrivano a Barna in gruppo è quello di cercarsi un appartamento.
Esistono moltissimi siti che possono essere d'aiuto per la ricerca (due su tutti:
Loquo e
Design Barcelona). Se si va in quattro è molto facile trovare sistemazione per circa una trentina di euro a persona (a notte). Anche meno, se si è fortunati.
La location del festival (il
Fòrum) è situato piuttosto fuori dal centro città. Fortunatamente Barcellona è collegata molto bene. Muoversi con metropolitana e navette gratuite è d'obbligo.
Ne partono una di seguito all'altra e, nonostante la mole elevata di gente, si riesce sempre e comunque ad avere lo spazio per respirare (se non proprio per sedersi). Se invece siete di quelli agorafobici e odiate la gente: i taxi costano poco più che un cazzo. Modo elegante per dire che in quattro si può raggiungere il centro con un paio d'euro a capoccia.
Il mio consiglio, perciò, è quello di trovare sistemazione in zona
Ramblas o
Barceloneta (sul mare). Entrambe le zone sono a poche fermate di metro dal luogo dei concerti, ma perfettamente in mezzo al cuore pulsante della città. Ideale per quelli che dormono poco e che, prima di ritrovarsi a fare la spola tra un palco e l'altro, hanno il bisogno fisiologico di starsene un po' in giro.
Molto bella la piazza del
Macba (il museo di arte moderna, quello del
Sònar, insomma) e, più in generale, la
Rambla del Ravàl. Un piccolo angolo di sudamerica. Un posto tranquillissimo nonostante sia prevalentemente popolato da pusher, trans, prostitute e teppaglia varia. Nessuno ti rompe le palle e non serve girare con il coltello in tasca (a meno che non si abbia voglia, certo). Incredibile, ma vero. Ormai sono tre anni che cerco (e trovo) casa da quelle parti.
Ci sono i baretti più belli della città e diversi luoghi di culto dove mangiare.
. Dove mangiare?
Già, il mangiare. Come ogni città "grossa" che si rispetti, Barcellona presenta molteplici, ottime, economiche alternative. C'è tutto e per tutti i gusti. Dal junk food (dai
McDonalds/Burger King ai fast food etnici, passando per le ovvie Tapas) alla "vera cucina" con tutte le stellette e i crismi al posto loro. Però c'è almeno un posto che vale la pena di essere visitato per un pasto o forse due.
Al termine della
Boqueria (il mercato di Barcellona, proprio in mezzo alle ramblas), tra mille banchi di pesce, salumi e frutta, ha sede il mitico
Bar Central. L'anello di congiunzione tra il banco del pesce e il bancone del bar. Proprio quello classico stile "Cin Cin" (o "Cheers" per gli anglofoni). La serie televisiva.
La differenza è che servono pesce invece che cocktail. E che pesce: fresco, freschissimo, ancora vivo, garrulo e di ottimo sapore. Con 8 euro ci si porta in panza un'orata. Con 20 una grigliatona che basta per due e che mette in pace con il resto del mondo.
Da evitare, invece, i ristoranti sulla rambla principale e quelli al Mare Magnun. I classici luoghi spenna turisti in cui si paga un fracco di soldi e si mangia di merda.
Se potete, prendete le
patatas bravas.
Altro discorso è quello del mangiare al festival. Chiunque ha esperienza di
maxiraduni in giro per l'Europa sa che per bere e mangiare bisogna cambiare i soldi veri in ticket. L'area concerti circonda una piazza piena di kebab house, creperie, piazzaioli e altre robe. Costosette, ma non schifose. E questo è un bene. Ovviamente è vietato portare cibo da fuori.
Comunque, proprio davanti al Fòrum c'è un altro baraccio in cui una porzione di calamari costa come un panino.
Fortunatamente la birra è a buon mercato e l'
Estrela non è niente male. Per non parlare della sublime arte della
Clara (birra e limonata. Spettacolare!).
. Cosa vedere?
Barcellona è piena di posti meravigliosi. E ci mancherebbe pure.
Meritano ovviamente i classici luoghi del turismo:
Sagrada Familia, il parco disegnato da Gaudì (
Parc Guell), i vicoli del
barrio gotico, la
Plaça Reial, il quartiere
Graçia.
Insomma: non solo concerti.
. Shopping!
Preparatevi a tornare a casa senza una lira che sia una (anche se siete tra quelli che usano gli euro). A Barcellona si trova di tutto e a prezzi accessibili (non troppo, ma abbastanza). Scarpe più fiche che a Roma, Milano e dove vi pare a voi, magliette vintage mai viste, vestiti spettacolari e super alla moda.
H&M,
Zara, ma anche gli atelier di stilisti giovani, spagnoli e cool.
Buon divertimento.
Poi c'è il discorso dischi. Come forse saprete uno dei primi atti del governo
Zapatero fu quello di eliminare l'iva su dischi e libri. Il risultato è che con una spesa tra i 9 e i 15 euro è possibile portarsi a casa anche le ultime novità. E poi tante "chicche", album introvabili, fuori catalogo, ristampe particolari. Insomma: ce n'è.
Il paradiso in questo senso è rappresentato da la
Calle del Talleres, prima traversa sulla destra della rambla arrivando da Plaça Catalunya, un intero vicolo "solo" di negozi di dischi. Divisi per genere (c'è il negozio punk hardcore, quello della roba vecchia, quello metal, quello indie, quello elettronico), ma alla fine da tutti trovi di tutto. Occhio ai cestoni con le offerte.
. Last but not least, il festival.
Ed eccoci qua. Finalmente.
Suppongo che tutti ormai abbiate già provveduto all'acquisto del biglietto.
In ogni modo: per tutti quelli che devono solo ritirarlo (e per chi invece deve proprio comprarlo) è indicato muoversi per arrivare al
Fòrum in un orario decente, altrimenti preparatevi ad affrontare una fila allucinante che durerà ore, vi farà perdere dei concerti e saltare i piani.
Già, i piani. Tutti in un modo o nell'altro siamo costretti a farli per districarci tra i palchi e le band.
Inkiostro ha pubblicato
la sua lista. Io sono un po' refrattario a questo tipo di cose.
Mi sento come se dovessi rivelare ad una ragazza il tipo di preliminari che vorrei fare con lei, prima ancora di farli. Insomma: so per certo che non li rispetterò. Ma ci provo.
Arrivo in città mercoledì sera e ancora non so se avrò voglia di andare al
La ad assistere alla serata preview del festivallo.
Degli
Gnac avevo ascoltato un disco uscito per la PopTones qualche anno fa. Non conosco gli
Oslo Telescopic e
At Swim to Birds non mi dice più di tanto.
Giovedì prima giornata di festival.
Come tradizione vuole è la meno ricca (nel senso che i palchi "aperti" sono solo la metà di quelli di venerdì e sabato). Anche se per la prima volta sarà attivo anche il Main Stage.
La serata inizierà alle 19e30 con i
Comets on Fire alle prese con il loro album migliore ("Blue Cathedral"). Spero di arrivare in tempo, altrimenti ci si vede lì per gli
Herman Dune e le loro canzoncine folk-pop-pucci-pucci. Ragion per cui mi perderò volentieri i
Parenthetical Girls, visti a Roma la settimana scorsa ed apparsi niente di che. Molto fumo e poco arrosto.
Ovviamente darò un'occhiata a
Dirty Three e
Slint (anche loro alle prese con gli album storici - "Spiderland" e "Ocean Songs" - e fieri rappresentati del progetto
Don't Look Back). Entrambi già visti, ma comunque meritevoli. I
Melvins non si capisce ancora se suonano (spero di sì, però) e gli
Smashing Pumpkins sono imperdibili, anche se un pezzettino di
Fennesz e
Mike Patton vorrei proprio vederlo. Speriamo bene.
Tra l'hype di
Fujiya e Myagi e la "legna" di
Jack e Meg White non ho dubbi. Legna biancorossa.
Justice e
Girl Talk (fino a quando regge la pompa) sono un ottimo modo per chiudere la serata. Entrambi i set saranno caciaroni e super festivalieri. E va benissimo così.
Il venerdì si aprirà, almeno per me, spero, con il live di
Brightblack Morning Light abbandonato prima della fine per prendere posto all'Auditori. Davanti a
Mr. Billy Bragg.
Dopo un po' di
Black Mountain è il turno dei
Blonde Redhead.
Poi è un casino:
Fall,
Band of Horses e
Spiritualized si sovrappongono. Ed io ho voglia di vedere tantissimo tutti e tre. Anche se qualcosa mi dice che
Jason Pierce acustico, e con coro gospel al seguito, è poco poco da non perdere. Con buona pace di
Beirut.
Un pizzico di
Maximo Park, ma giusto un pizzico. Ché poi iniziano i
Modest Mouse e per fortuna i due palchi sono vicini. La mia ragazza già freme davanti all'idea dei
Girlsvsboys, per cui credo di sacrificare i
Low (magari vado a vederli stasera), o almeno una parte del loro live.
I
Built to Spill alle tre del mattino non me li perdo per niente al mondo. Sarei curioso di vedere anche un po' degli
Hot Chip e, se resisto,
Spank Rock e
Diplo.
Purtroppo, sabato,
Kimya Dawson inizia prestissimo (alle 16) e so che sarà durissima arrivare in tempo. Subito dopo di lei c'è
ShannonWright.
Tra
Ted Leo e gli
Apples in Stereo tiro una monetina (instintivamente direi i secondi, ma sono certo che il concerto dei farmacisti sarà una bomba). Ai
Long Blondes preferisco quell'alcolista di
Jonathan Richman. Vorrei vedere gli
Architecture in Helsinki, ma in conteporanea c'è
Robyn Hitchcock con i
Venus 3. Ed il chitarrista dei Venus 3 si chiama Peter Buck.
PETER BUCK!
Un pezzetto di
Patti Smith, uno di
Matt Elliott (se non muoio) e poi
The Good, the Bad & the Queen dall'inizio alla fine. Fortunatamente ho già visto
Isis e
Pelican e degli
Shit Disco! non mi frega nulla. L'idea comune un po' a tutti è quella di vedersi un paio di pezzi dei
Sonic Youth e poi spostarsi dai
Battles. Il problema è che i Sonic Youth suonano "
Daydream Nation" e se tanto mi dà tanto inizieranno con
Teenage Riot ed
Eric's Trip. La vedo durissima. Ma i
Battles dal vivo sono un'ira di Dio ed i Sonici, fortunatamente, torneranno in Italia a luglio.
Almeno un pezzo di
Luomo vorrei ascoltarlo. Tra
Buzzcocks,
Nathan Fake e
Grizzly Bear scelgo gli ultimi, ma dispiace per gli altri due.
Poi ci sono gli
Wilco, e vabbè. Che ve lo dico a fare. I
Mùm suonano quasi in contemporanea ai
Klaxons e presenteranno i pezzi nuovi. Credo che farò un po' e un po'.
Poi vado a dormire, con buona pace di
Ivan Smagghe e
Erol Elkan che comunque vedo il giorno dopo all'Apolo (con
Apostle of Hustle,
Malajube e
Of Montreal).
Dj Hell ha rotto le palle.
Mi raccomando: portate scarpe comode e qualcosa per ripararvi dal freddo e dalle rasoiate (violentissime) di vento.
Ci vediamo a Barna.
Questa è la
timeline ufficiale del festival.
E questa è
quella ufficiosa (con tanto di cambi palco).
Di solito sono abbastanza puntuali.