Primavera Sound 2005 Report (LT 07 Preview)
Stephen Malkmus - Home Alone (LT 06)
Adam Green - American Idol (LT 05)
Low... forever changes (LT 05)
Revisionismi: J Mascis - Martin And Me (LT 05)
Sono un ribelle, mamma (Write Up n.2)
Tra le pareti (www.julieshaircut.com)
Broken Social Scene: all in the family (LT04)
Revisionismi:Weezer-Pinkerton (LT04)
Le parole che non ti ho detto (MarieClaire feb 05)
Revisionismi: Scisma-Armstrong (LT03)
Meg: essenza multiforme (LT03)
Greg Dulli e Manuel Agnelli: Matrimonio all'italiana (LT03)
American Music Club e R.E.M.- Once were warriors (LT03)
La lunga estate dei folletti (LT02)
Not tomorrow!No manana!Today! (LT02)
Blonde Redhead sulle ali della farfalla (LT01)
Oltre la traversa (Il Mucchio Selvaggio 2002/2003)


Weeds



mercoledì, maggio 30, 2007

La storia della musica cambia da così a così

Esce Toka Kulos!
Niente sarà più come prima.
(A fra un po').

lunedì, maggio 28, 2007

Guida intergalattica per primaveristi



OK. Si parte.
"La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio". Ed anche se non è esattamente la stessa valigia di Julio Iglesias ed il viaggio non è poi così lungo (cinque notti, da mercoledì a domenica), l'emozione non è poca. Finalmente si va a Barcellona. Anzi: si torna.
Quarto Primavera Sound Festival consecutivo e quarto ultimo finesettimana di maggio passato tra alcune delle strade più belle d'Europa.
Vista la cospicua mole di email e telefonate che mi è capitato di ricevere nelle ultime settimane (da amici, conoscenti e lettori del bloggherello), tutte questuanti informazioni, ho deciso di dare "alle stampe" una piccola guida al festival e non solo.

. Dove dormire?

Ammesso e non concesso che, ormai, chi deve partire ha già prenotato l'impossibile e trovato il giusto riposo per le proprie terga, il consiglio spassionato per quelli che arrivano a Barna in gruppo è quello di cercarsi un appartamento.
Esistono moltissimi siti che possono essere d'aiuto per la ricerca (due su tutti: Loquo e Design Barcelona). Se si va in quattro è molto facile trovare sistemazione per circa una trentina di euro a persona (a notte). Anche meno, se si è fortunati.
La location del festival (il Fòrum) è situato piuttosto fuori dal centro città. Fortunatamente Barcellona è collegata molto bene. Muoversi con metropolitana e navette gratuite è d'obbligo.
Ne partono una di seguito all'altra e, nonostante la mole elevata di gente, si riesce sempre e comunque ad avere lo spazio per respirare (se non proprio per sedersi). Se invece siete di quelli agorafobici e odiate la gente: i taxi costano poco più che un cazzo. Modo elegante per dire che in quattro si può raggiungere il centro con un paio d'euro a capoccia.
Il mio consiglio, perciò, è quello di trovare sistemazione in zona Ramblas o Barceloneta (sul mare). Entrambe le zone sono a poche fermate di metro dal luogo dei concerti, ma perfettamente in mezzo al cuore pulsante della città. Ideale per quelli che dormono poco e che, prima di ritrovarsi a fare la spola tra un palco e l'altro, hanno il bisogno fisiologico di starsene un po' in giro.
Molto bella la piazza del Macba (il museo di arte moderna, quello del Sònar, insomma) e, più in generale, la Rambla del Ravàl. Un piccolo angolo di sudamerica. Un posto tranquillissimo nonostante sia prevalentemente popolato da pusher, trans, prostitute e teppaglia varia. Nessuno ti rompe le palle e non serve girare con il coltello in tasca (a meno che non si abbia voglia, certo). Incredibile, ma vero. Ormai sono tre anni che cerco (e trovo) casa da quelle parti.
Ci sono i baretti più belli della città e diversi luoghi di culto dove mangiare.

. Dove mangiare?

Già, il mangiare. Come ogni città "grossa" che si rispetti, Barcellona presenta molteplici, ottime, economiche alternative. C'è tutto e per tutti i gusti. Dal junk food (dai McDonalds/Burger King ai fast food etnici, passando per le ovvie Tapas) alla "vera cucina" con tutte le stellette e i crismi al posto loro. Però c'è almeno un posto che vale la pena di essere visitato per un pasto o forse due.
Al termine della Boqueria (il mercato di Barcellona, proprio in mezzo alle ramblas), tra mille banchi di pesce, salumi e frutta, ha sede il mitico Bar Central. L'anello di congiunzione tra il banco del pesce e il bancone del bar. Proprio quello classico stile "Cin Cin" (o "Cheers" per gli anglofoni). La serie televisiva.
La differenza è che servono pesce invece che cocktail. E che pesce: fresco, freschissimo, ancora vivo, garrulo e di ottimo sapore. Con 8 euro ci si porta in panza un'orata. Con 20 una grigliatona che basta per due e che mette in pace con il resto del mondo.
Da evitare, invece, i ristoranti sulla rambla principale e quelli al Mare Magnun. I classici luoghi spenna turisti in cui si paga un fracco di soldi e si mangia di merda.
Se potete, prendete le patatas bravas.
Altro discorso è quello del mangiare al festival. Chiunque ha esperienza di maxiraduni in giro per l'Europa sa che per bere e mangiare bisogna cambiare i soldi veri in ticket. L'area concerti circonda una piazza piena di kebab house, creperie, piazzaioli e altre robe. Costosette, ma non schifose. E questo è un bene. Ovviamente è vietato portare cibo da fuori.
Comunque, proprio davanti al Fòrum c'è un altro baraccio in cui una porzione di calamari costa come un panino.
Fortunatamente la birra è a buon mercato e l'Estrela non è niente male. Per non parlare della sublime arte della Clara (birra e limonata. Spettacolare!).

. Cosa vedere?

Barcellona è piena di posti meravigliosi. E ci mancherebbe pure.
Meritano ovviamente i classici luoghi del turismo: Sagrada Familia, il parco disegnato da Gaudì (Parc Guell), i vicoli del barrio gotico, la Plaça Reial, il quartiere Graçia.
Insomma: non solo concerti.

. Shopping!

Preparatevi a tornare a casa senza una lira che sia una (anche se siete tra quelli che usano gli euro). A Barcellona si trova di tutto e a prezzi accessibili (non troppo, ma abbastanza). Scarpe più fiche che a Roma, Milano e dove vi pare a voi, magliette vintage mai viste, vestiti spettacolari e super alla moda. H&M, Zara, ma anche gli atelier di stilisti giovani, spagnoli e cool.
Buon divertimento.
Poi c'è il discorso dischi. Come forse saprete uno dei primi atti del governo Zapatero fu quello di eliminare l'iva su dischi e libri. Il risultato è che con una spesa tra i 9 e i 15 euro è possibile portarsi a casa anche le ultime novità. E poi tante "chicche", album introvabili, fuori catalogo, ristampe particolari. Insomma: ce n'è.
Il paradiso in questo senso è rappresentato da la Calle del Talleres, prima traversa sulla destra della rambla arrivando da Plaça Catalunya, un intero vicolo "solo" di negozi di dischi. Divisi per genere (c'è il negozio punk hardcore, quello della roba vecchia, quello metal, quello indie, quello elettronico), ma alla fine da tutti trovi di tutto. Occhio ai cestoni con le offerte.

. Last but not least, il festival.

Ed eccoci qua. Finalmente.
Suppongo che tutti ormai abbiate già provveduto all'acquisto del biglietto.
In ogni modo: per tutti quelli che devono solo ritirarlo (e per chi invece deve proprio comprarlo) è indicato muoversi per arrivare al Fòrum in un orario decente, altrimenti preparatevi ad affrontare una fila allucinante che durerà ore, vi farà perdere dei concerti e saltare i piani.
Già, i piani. Tutti in un modo o nell'altro siamo costretti a farli per districarci tra i palchi e le band.
Inkiostro ha pubblicato la sua lista. Io sono un po' refrattario a questo tipo di cose.
Mi sento come se dovessi rivelare ad una ragazza il tipo di preliminari che vorrei fare con lei, prima ancora di farli. Insomma: so per certo che non li rispetterò. Ma ci provo.
Arrivo in città mercoledì sera e ancora non so se avrò voglia di andare al La ad assistere alla serata preview del festivallo.
Degli Gnac avevo ascoltato un disco uscito per la PopTones qualche anno fa. Non conosco gli Oslo Telescopic e At Swim to Birds non mi dice più di tanto.
Giovedì prima giornata di festival.
Come tradizione vuole è la meno ricca (nel senso che i palchi "aperti" sono solo la metà di quelli di venerdì e sabato). Anche se per la prima volta sarà attivo anche il Main Stage.
La serata inizierà alle 19e30 con i Comets on Fire alle prese con il loro album migliore ("Blue Cathedral"). Spero di arrivare in tempo, altrimenti ci si vede lì per gli Herman Dune e le loro canzoncine folk-pop-pucci-pucci. Ragion per cui mi perderò volentieri i Parenthetical Girls, visti a Roma la settimana scorsa ed apparsi niente di che. Molto fumo e poco arrosto.
Ovviamente darò un'occhiata a Dirty Three e Slint (anche loro alle prese con gli album storici - "Spiderland" e "Ocean Songs" - e fieri rappresentati del progetto Don't Look Back). Entrambi già visti, ma comunque meritevoli. I Melvins non si capisce ancora se suonano (spero di sì, però) e gli Smashing Pumpkins sono imperdibili, anche se un pezzettino di Fennesz e Mike Patton vorrei proprio vederlo. Speriamo bene.
Tra l'hype di Fujiya e Myagi e la "legna" di Jack e Meg White non ho dubbi. Legna biancorossa. Justice e Girl Talk (fino a quando regge la pompa) sono un ottimo modo per chiudere la serata. Entrambi i set saranno caciaroni e super festivalieri. E va benissimo così.
Il venerdì si aprirà, almeno per me, spero, con il live di Brightblack Morning Light abbandonato prima della fine per prendere posto all'Auditori. Davanti a Mr. Billy Bragg.
Dopo un po' di Black Mountain è il turno dei Blonde Redhead.
Poi è un casino: Fall, Band of Horses e Spiritualized si sovrappongono. Ed io ho voglia di vedere tantissimo tutti e tre. Anche se qualcosa mi dice che Jason Pierce acustico, e con coro gospel al seguito, è poco poco da non perdere. Con buona pace di Beirut.
Un pizzico di Maximo Park, ma giusto un pizzico. Ché poi iniziano i Modest Mouse e per fortuna i due palchi sono vicini. La mia ragazza già freme davanti all'idea dei Girlsvsboys, per cui credo di sacrificare i Low (magari vado a vederli stasera), o almeno una parte del loro live.
I Built to Spill alle tre del mattino non me li perdo per niente al mondo. Sarei curioso di vedere anche un po' degli Hot Chip e, se resisto, Spank Rock e Diplo.
Purtroppo, sabato, Kimya Dawson inizia prestissimo (alle 16) e so che sarà durissima arrivare in tempo. Subito dopo di lei c'è ShannonWright.
Tra Ted Leo e gli Apples in Stereo tiro una monetina (instintivamente direi i secondi, ma sono certo che il concerto dei farmacisti sarà una bomba). Ai Long Blondes preferisco quell'alcolista di Jonathan Richman. Vorrei vedere gli Architecture in Helsinki, ma in conteporanea c'è Robyn Hitchcock con i Venus 3. Ed il chitarrista dei Venus 3 si chiama Peter Buck. PETER BUCK!
Un pezzetto di Patti Smith, uno di Matt Elliott (se non muoio) e poi The Good, the Bad & the Queen dall'inizio alla fine. Fortunatamente ho già visto Isis e Pelican e degli Shit Disco! non mi frega nulla. L'idea comune un po' a tutti è quella di vedersi un paio di pezzi dei Sonic Youth e poi spostarsi dai Battles. Il problema è che i Sonic Youth suonano "Daydream Nation" e se tanto mi dà tanto inizieranno con Teenage Riot ed Eric's Trip. La vedo durissima. Ma i Battles dal vivo sono un'ira di Dio ed i Sonici, fortunatamente, torneranno in Italia a luglio.
Almeno un pezzo di Luomo vorrei ascoltarlo. Tra Buzzcocks, Nathan Fake e Grizzly Bear scelgo gli ultimi, ma dispiace per gli altri due.
Poi ci sono gli Wilco, e vabbè. Che ve lo dico a fare. I Mùm suonano quasi in contemporanea ai Klaxons e presenteranno i pezzi nuovi. Credo che farò un po' e un po'.
Poi vado a dormire, con buona pace di Ivan Smagghe e Erol Elkan che comunque vedo il giorno dopo all'Apolo (con Apostle of Hustle, Malajube e Of Montreal).
Dj Hell ha rotto le palle.
Mi raccomando: portate scarpe comode e qualcosa per ripararvi dal freddo e dalle rasoiate (violentissime) di vento.
Ci vediamo a Barna.

Questa è la timeline ufficiale del festival.
E questa è quella ufficiosa (con tanto di cambi palco).
Di solito sono abbastanza puntuali.

"Riccardo è simpatico come un dito in culo rigirato co'la sabbia"

Sono un po' di giorni che l'idea di scrivere e registrare una "Frangetta romana" (sapete di cosa sto parlando, no?) mi stuzzica non poco.
L'idea è quella di raccontare lo stesso tipo di esemplare femminile analizzato dal Deboscio.
Qualcuno però mi ha anticipato ed ha dato alle stampe la versione coatta.
Quella di chi fa le corse clandestine con la Golf. All'Eur.
Imperdibile.

(Comunque credo che la farò lo stesso, la "mia" versione. Credo).

venerdì, maggio 25, 2007

Second Coming!



L'estate inizia così:
Please Don't Go 2. La vendetta.
Giovedì 14 giugno 2007.
Dove?
Come?
Quando?
Perché?

Eh, pazienza... su!

giovedì, maggio 24, 2007

Ultim'ora



Com'è che si diceva una volta?
Good news for people who love bad news: i Modest Mouse a Roma il 3 giugno.

Io non ci sarò.

Update. Ultim'ora dell'ultim'ora:
domani, con un anno di ritardo rispetto al resto del mondo intiero, esce in Italia il nuov... l'ultimo disco dei Built To Spill.
Secondo me non è un caso.

mercoledì, maggio 23, 2007

Cose buone dal mondo (Sì, il più classico dei post a punti)

_ Ieri sera, in quel di Parigi, è iniziato il (quasi) reunion tour degli Smashing Pumpkins.
Quasi tre ore di concerto, scaletta di hit più un pizzico di novità e suono potente.
Ammetto di essere molto scettico nei confronti questa operazione. La riesumazione del cadavere Pumpkins da parte di Corgan/Chamberlin (che di fatto non hanno mai smesso di suonare insieme), più carneadi, mi fa lo stesso effetto dei cartelloni dei Creedence Clearwater Revived (giuro, REVIVED) sui muri della mia città.
Il primo singolo, Tarantula, mi ha ricordato per filo e per segno il motivo per cui faccio fatica a riascoltare un disco come "Mellon Collie and the Infinite Sadness".
I chitarroni. Il suono delle chitarre. Invecchiate male e presto.
Nonostante tutto più passano i giorni e più aumenta la curiosità per il nuovo album (copertina orrida) e per il tour. Fra poco più di una settimana, quando lo toccherò con mano, il mistero si scioglierà come il sangue di San Gennaro a Napoli. Alè.
Intanto mi guardo questo video (la canzone è nuovissima: God & Country).

_ Con l'arrivo anticipato dell'estate mi è esplosa un'improvvisa voglia di cassa (o "legna").
Premesso che bisognerebbe proporre al Parlamento un decreto contro l'ascolto dei dischi da ballo in mp3 (i bassi, dove sono i bassi?), da queste parti è molto apprezzata la tamarragine di "Ghettoblaster", il nuovo Armand Van Helden, e l'album di Digitalism (Pogo è uno dei singoli dell'anno). Di Justice hanno già parlato più o meno tutti. Il giudizio si può sintetizzare con un laconico "così così". Bene per quanto riguarda le daftpunkerie ed i brani più oscuri. I singoloni tormentone non mancano, ma sono molte anche le cadute di tono. Il personaggio Uffie ha definitivamente stufato (ma è carino il pezzo nuovo prodotto per lei da Mr. Oizo), così come la Ed Banger tutta.
Cento volte meglio il promo/medley di Scuola Furano con pezzi nuovi, vecchi ed il remix di Guerra in Africa dei Gaznevada. Gira anche il nuovo Chemical Brothers. Sembra un greatest hits, ma senza la forza dei vecchi singoli. E ci sono pure i Klaxons. Basta.

_ L'estate porterà anche un nuovo album dei New Pornographers.
La copertina è agghiacciante e non ci sarà Neko Case. Fiducia altissima, sempre e comunque.
Toh, un video vecchio.

_ Ascoltati i nuovi dischi di Art Brut e Polyphonic Spree. Che dire se non "il gioco è bello quando dura poco?"

_ Tra stasera e domani, a Liverpool, Turnpike Glow (daje!!!!!!!!!!), Canadians e Fake P, suoneranno al Cavern. La loro sopravvivenza tra gli Scousers è nelle mani di Kakà. O nei piedi?

_ A proposito di cose che succedono questa sera: a Roma c'è Sparklehorse. Ed io sono emotivamente pronto.

_ Il disco rockettino del momento è senza dubbio quello dei 1990's. I tre saranno in Italia nei prossimi giorni. Non dico nient'altro che ho voglia di fare un post lungo.

_ E visto che siamo in tema "anni novanta", come la vedete un secondo Please Don't Go Party a ridosso del Gay Pride?

_ Non sopporto più il termine "bombetta" usato per giudicare un disco.

_ Pitchfork ha stroncato gli Wilco. E 'sti cazzi.
PS: voglio le action figures!

_ E' finita la prima serie di Heroes (odio i finali cristologici). Domani tocca a Lost. Ed ora che si fa?

_ Sto letteralmente annegando nei libri. Finalmente ho letto Chuck Klosterman, l'Hornby ammerigano (non male).
Mi ha divertito "L'Italia spensierata", il saggio di Francesco Piccolo sui fenomeni di aggregazione di massa (nonostante la visione un po' troppo radical-chic della cosa) ed ho trovato molto interessante il reportage di Lewis Lapham sui Beatles in India.
Ho letteralmente perso la testa per "Please Kill Me", il libro di Legs McNeil e Gillian McLain che ripercorre la storia del punk americano grazie ad un montaggio di risposte tratte da interviste d'epoca ai protagonisti. E' emozionante e bellissimo. L'esaltazione del "sesso, droga e rock and roll". Se l'estate scorsa parlavo solo dei Clash, quest'anno tocca agli Stooges. Siete avvisati.

_ La prossima volta che trovo "cool" tradotto come "freddo", mi faccio esplodere come un kamikaze.

_ Ah, ieri ho ordinato questo.


domenica, maggio 20, 2007

Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine



Io amo il mio quartiere!
(Ed amo pure questo bloggherello super trascurato).

giovedì, maggio 17, 2007

Di cosa parliamo quando parliamo di indie pop?

Non lo so.
Non l'ho mai capito.
Però ho deciso che nei prossimi mesi, per me, il termine indie pop sarà senza dubbio associato a questa roba qua:


"Ga Ga Ga Ga Ga". Il nuovo album degli Spoon.

Che poi sarebbe pure ora di tornare a chiamare il pop, "pop" e basta. Senza suffissi e prefissi.
E senza girarci troppo intorno.

Ascolta: Don't you Evah
My Little Japanese Cigarette Case

E comunque: sì, è il titolo più brutto di sempre.

martedì, maggio 15, 2007

"Oh my god, I think I'm in love" (conflitti generazionali for dummies)



Dubbio amletico per la serata.

Vado a vedere i Pere Ubu al Circolo degli Artisti (con Mick Harvey), oppure i Teenagers all'Akab (con Metronomy)?

Post punk o "nuova" dance?
Storia o hype?
Vinile o MySpace?
Panzona o magrezza molesta?
Camicie o t-shirt?



Vabbè, se mi regge la pompa vado a tutti e due (in parole povere: se sopravvivo ai Pere Ubu...)
Ah, la foto è dei "vecchi" e il video è dei "giovani".

domenica, maggio 13, 2007

Ségaiol Royal (Al listone non resisto)

Io, di solito, non partecipo mai alle Catene di Santo Blog.
Ma questa volta non potevo proprio dire di no.

"tòp tuentifàiv dell’alieno petomane
ovvero: un alieno petomane ti dice “spiegami cos’è il rock” e tu, senza tante menate filologiche, devi mettere a punto un listone con 25 singoli prima che lui attivi il suo culo disintegratore…"

  1. Johnny Cash and The Tennessee Two - Folsom Prison Blues
  2. The Beatles - Helter Skelter
  3. The Who - Baba O'Riley
  4. The Velvet Underground - I'm Waiting For the Man
  5. The Sonics - Strychnine
  6. Buffalo Springfield - For What It's Worth
  7. The Black Sabbath - Paranoid
  8. The Syndicats - Crawdaddy Simone
  9. 13th Floor Elevator - You're Gonna Miss Me
  10. MC5 - Kick Out The Jams
  11. The Stooges - Fun House
  12. Television - See No Evil
  13. The Clash - White Riot
  14. The Sex Pistols - Pretty Vacant
  15. Talking Heads - Psycho Killer
  16. Joy Division - Disorder
  17. The Cure - Boys Don't Cry
  18. R.E.M. - Radio Free Europe
  19. The Smiths - Panic
  20. Ride - Twisterella
  21. My Bloody Valentine - Slow
  22. The Sonic Youth - Teenage Riot
  23. Slint - Good Morning Captain
  24. Dinosaur Jr - Freak Scene
  25. Tv On The Radio - Wolf Like Me
(Per me rock vuol dire un sacco di cose. Anche non necessariamente "rock". Ho cercato di metterle in fila tutte. Mancano band fondamentali per la mia formazione musicale, ma tanto lo scopo della catena non era quello. Quindi va bene così. Wolf Like Me è la canzone meno rock più rock degli ultimi sei /sette anni).

Emmo' so' cazzi di:
Teo (mi aspetto grandi cose, bro), JR (più che altro perché sono curioso di scoprire qual è la sua idea di rock), Emmebi, Onanrecords, Nordovest, Freddy Nietzsche, Pikkiomania e Country Feedback.

Se sono saggi non accetteranno mai.
(Ovviamente chiunque voglia dire la sua nei commenti può farlo liberamente)

No way, no way, trova uno nuova (la stavo aspettando)

Non stavo più nella pelle.
Finalmente la -terribile- versione italiana di Girlfriend (l'ultimo singolo di Avril Lapigna) è reperibile anche dalle nostre parti.



sabato, maggio 12, 2007

E so' soddisfazioni!



La classifica dei dischi indipendenti del mese di aprile.
Non vuol dire un cazzo, ma solo il fatto di esserci è bello comunque.

(Superato Silvestri, puntiamo a Fabri Fibra).

venerdì, maggio 11, 2007

Lodevoli iniziative di massa a cui mi sento di partecipare.

Questa:



Che poi tale iniziativa sia solo un calembour inventato da quelli del Trio Medusa è un altro discorso.
E comunque le motivazioni del Trio sono di gran lunga più intelligenti di quelle dei promotori della manifestazione di domani a Piazza San Giovanni (il 1 Maggio dei beghini?).

(Che poi tale calembour sia stato lanciato tramite una radio che passa regolarmente gli spot del Family Day, quello vero, è ancora un altro discorso.
Discorso su cui si esprime benissino Mario De Santis, uno che in quella radio - parte di un gruppo editoriale laico e progressista- ci lavora).

Capodanno

Solo per dire che se avete per caso in programma una visita in un negozio di dischi, se siete fortunati, da oggi potreste imbattervi in questo (con mezza settimana d'anticipo rispetto all'uscita mondiale).

Un capolavoro, ça va sans dire.
(Qui un video tratto dal live in studio presente nella versione con DVD).

mercoledì, maggio 09, 2007

OK. Ho detto una cazzata

"We Were Dead Before the Ship Even Sank" non è solo un buon disco.
E' un grandissimo disco.
Un altro.

E questa è Fire it Up registrata dal vivo per Yahoo.


Non vedo l'ora di rivederli dal vivo. Manca poco.

martedì, maggio 08, 2007

Le "Gabbiò" de Mon Rêve (come Jim Morrison!)



Hanno arrestato le CocoRosie.

E' ufficiale: generare tedio costituisce reato.

domenica, maggio 06, 2007

I Want a New Drug

Mi vergogno a dover scrivere un post come questo.
Ed in cuor mio avevo sperato fortemente di non doverlo fare mai.
E invece... invece il fatto di avere un blog da così tanto tempo, la scelta di portarlo avanti in un certo modo ed il tempo che in un modo o nell'altro finisco per dedicarci, rende impossibile tenere chiusa fra quattro mura anche una cosa che forse, forse, era il caso lasciarci.

E' che siamo abituati a considerare i problemi per quello che sono, solo quando ci sbattiamo contro e ne paghiamo lo scotto in prima persona.
Come se le cose esistessero solo nel momento in cui le vediamo.
E' proprio l'illusione che non siano lì da sempre che ci fa andare avanti e ci illude di essere completi. Ma non è così. Le cose esistono ed i problemi pure.
E forse sarebbe il caso di ricordarselo sempre, soprattutto quelle volte in cui si casca nel tranello del giudizio facile ed affrettato nei confronti degli altri.

"Hai visto? Guarda come si è ridotto! Ma è un cretino. Non sai i soldi che spende per quella roba. Che poi, voglio dire, un'ora ti farà pure stare bene. Ma poi..."

Quante volte abbiamo detto frasi del genere mentre osservavamo dal di fuori le cazzate in cui inciampavano i nostri amici?
Tante. Troppe.
Talmente tante da non poter fare a meno di sentirsi ridicoli nel momento in cui ci rendiamo conto di essere caduti negli stessi vizi.
Perché sì, è un po' di tempo che le cose hanno preso una piega strana.
Che faccio fatica a ritrovare la direzione giusta per la mia vita e che, purtroppo, finisco per rovinare anche quella delle persone a cui voglio più bene.

E' iniziata in maniera normale, come penso succeda a tutti.
La prima volta che la usi è per divertirti. Stai sveglio fino a tardi e non senti la stanchezza. Ti senti invincibile, socievole. Perfino bello.
Ti senti meglio di quello che in realtà sei. E allora cominci ad esagerare. A vivere solo per lei.
A contare i minuti che ti separano dalla prossima botta e a mal considerare tutto quello che c'è in mezzo. Quella roba che si chiama vita.

Ma niente. Ormai indietro non puoi più tornare.
Hai fatto delle scelte e ne paghi le conseguenze.
Fino in fondo.
Ed alla fine ti rendi conto che quello che dicevano in TV, quella roba che pensavi fosse solo una cazzata per tenere buone le massaie, in realtà è la verità: non è facile uscire dal tunnel.
Il tunnel di Guitar Hero II.

sabato, maggio 05, 2007

Jumping the shark?



La copertina del Mucchio Selvaggio di maggio.
Dall'editoriale:
"Non è una discesa agli inferi, una trasformazione di questo giornale in una sorta di 'Espresso' anni ottanta-novanta. Semplicemente, come già successo con il 'Cristianesimo' o con la 'pedofilia', si è messo in copertina uno degli argomenti trattati all'interno del giornale.
Certo, se poi, questo numero dovesse vendere il doppio (come sotto sotto speriamo) potrebbe anche diventare una costante. Musica all'interno e figa in copertina. Potrebbe essere un'idea semplice quanto geniale."

Come sarebbe, niente "Espresso" anni ottanta-novanta?
Ed io che già fantasticavo sulle prossime copertine.
Tipo: foto di Carmen Consoli con capezzoli in bella vista. Titolo: "La crisi del Compact Disc".
Oppure, Lovefoxx dei C.S.S. nuda in cucina mentre azzanna un grappolo di uva fragola.
Titolo: "La volpe e l'uva".
E Neko Case? "Una rossa vera."
E ancora, Giovanni Lindo Ferretti (perché solo le donne? Suvvia...) come mamma l'ha fatto.
"Un uomo chiamato cavallo."

venerdì, maggio 04, 2007

Rivera non ha inventato niente!



Sono un ragazzino e sono davanti al televisore.
Sul palco del concerto del 1 maggio 1991 ci sono Elio e le Storie Tese.
Fingono di attaccare Cassonetto differenziato... si fermano ed improvvisano una canzone elenco di tutte le malefatte di stirpe andreottiana.
Praticamente la colonna sonora di Tangentopoli.
Dopo tre minuti di canzone, Vincenzo Mollica si riprende la linea e per evitare di far sentire ulteriori note ai telespettatori intervista Ricky Gianco, la donna delle pulizie del concertone, Napo Orso Capo e Batman.
Quando viene restituita la linea al "palco", di Elio e compari non c'è più traccia.
Sono un ragazzino e penso: "Peccato, avranno finito. Mi stavano piacendo moltissimo.".
In realtà li avevano solamente censurati.
Peggio ancora: qualcuno ha staccato l'impianto ed interrotto l'esibizione.
Anche se questo si scoprirà solo qualche giorno dopo.


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